Ho bisogno di te

by janas

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    Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa breve storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza.

    Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.

    Il titolo è orribile ma non mi viene in mente altro :) Per il momento non è un NC17 (nel caso lo diventasse, avvertirò, ma non credo che mi spingerò oltre). Voglio però fare una piccola raccomandazione. Se siete fans di Cordelia e di Spike, questa storia non fa per voi :rolleyes:

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    Ho bisogno di te

    Parte uno

    “Allora? adesso che c’è? eravamo tutti d’accordo, perché ora siete così nervosi? Abbiamo fatto la cosa giusta, no?” Chiese Gunn mentre tamburellava su un libro con una matita.

    Fred sospirò pesantemente e si massaggiò il collo “Charles puoi smettere con quella matita per favore?” Sorrise stancamente e continuò, “Forse siamo stati troppo precipitosi, Cordelia sarà furiosa quando lo saprà, oppure no.. ma avremo dovuto dirlo prima a lei. Ad ogni modo Angel è stato informato e se va bene a lui, dovrebbe essere tutto ok, giusto?”

    Lorne ingoiò tutto d’un fiato il suo liquore preferito e pareva visibilmente preoccupato, il pensiero di dover affrontare l’ira di Cordelia non lo riempiva certo di gioia. Eh si, la ragazza a volte esagerava con la sua forte determinazione e spesso feriva le persone con il suo modo di fare autoritario. Non che Lorne non le volesse bene, ma non sempre apprezzava il suo comportamento. Tentò di rispondere a Gunn e a Fred ma fu interrotto dalla nuova arrivata che entrò nella hall dell’ Hyperion e con passo spedito, si dirigeva verso la sua scrivania. Roteando gli occhi spazientita, portò le mani ai fianchi e rivolse lo sguardo verso le scale che portavano al piano superiore, mostrando in modo evidente tutto il suo fastidio per la nuova situazione.

    “Oh no, non ditemi che è andato avanti così per tutta la notte”. Nessuno rispose e lei incalzò. “Allora? Qualcuno è salito su per vedere cosa sta succedendo? Non può farcela da solo, lui non ha il tocco di una donna, nonostante il suo gusto nel scegliere i vestiti e adesso dovrà ascoltarmi, che lo voglia o no.”

    Gunn abbozzò un sorriso “Buongiorno anche a te Cordelia ..e si, è andato avanti così per tutta la notte. Un vero strazio”

    “Quasi per tutta la notte, non tutta la notte” corresse Fred che fu colta da un attimo di puro terrore, ma cercò di farsi coraggio comunque, d'altronde l’idea era stata sua. Qualcuno doveva pur informare Cordelia della loro decisione. “Il fatto è, come hai detto tu, che lui ha bisogno d’aiuto e noi abbiamo deciso..” Lorne le fece cenno di tacere “Dolce Fred, è meglio aspettare che torni Wesley da..tu sai dove”.

    Cordelia, pur notando una certa tensione nel gruppo, decise di ignorarli e incalzò ancora “qualcuno è andato su? avete verificato che tutto sia sotto controllo?” Fred annuì velocemente e Lorne tentò di rassicurarla “oh si, visto che nessuno di noi ha dormito, siamo andati su e giù per tutta la notte a turno, ma niente da fare..quel moccioso ha urlato quasi ininterrottamente, come se lo stessero sgozzando. Neanche la mia musica è riuscito a calmarlo”.

    Fred sorrise a Lorne e in cuor suo pregò che Wesley arrivasse al più presto. Avrebbero messo Cordelia davanti al fatto compiuto e lei alla fine avrebbe accettato la loro decisione. Certo, decisione che avevano preso senza consultarla, ma lei era stata contraria all’idea sin dall’inizio e aveva mostrato molta ostilità, senza lasciare spazio a repliche.

    “Non se ne parla proprio, Fred. Quando ho detto che c’è bisogno del tocco di una donna, intendevo dire di una donna donna, una donna vera, non uno scherzo della natura. Quindi no, quella non è un opzione praticabile.”

    Si, grosso modo, quelle erano state le parole di Cordelia e nessuno aveva osato controbattere. Poi Cordelia aveva lasciato l’albergo e aveva passato la notte a casa sua, mentre loro erano stati svegli per tutta la notte. Era impossibile dormire con il pianto di Connor che incessantemente martoriava le loro orecchie. Fred ricordava gli eventi delle ultime ore e per supportare la tesi che la loro decisione fosse più che giusta, sentì risuonare dentro sé le parole di Angel.

    “Avanti piccolo, andrà tutto bene. Lo so che sei spaventato, lo sono anche io ..ma ora smetti di piangere. Non siamo soli, hai sentito la zia Fred? Fra poche ore..noi due..”

    Fu quello il momento in cui il piccolo smise di piangere, almeno per qualche minuto. Sembrava più interessato a seguire il suono della voce di suo padre, quasi come comprendesse il significato delle sue parole.

    Fred sorrise a se stessa, non le importava di cosa potesse dire Cordelia. Vedere la gioia di Angel era una cosa così rara e lei voleva assolutamente aiutarlo in questa nuova fase della sua vita, anche se questo avesse comportato il fatto di inimicarsi Cordelia. Fred non capiva neppure perché lei fosse così ostinata con il suo “non se ne parla proprio”. Non che Angel acconsentì subito, questo no.. anzi inizialmente era stato un “NO” fermo e deciso. Ma Fred, aiutata anche da Wesley, Gunn e Lorne, aveva insistito così tanto che alla fine cedette, riconoscendo che al momento quella decisione era la loro unica ancora di salvezza.

    In oltre Fred ricordava benissimo il momento in cui nacque Connor e ricordava le parole di Darla, visto che oltre ad Angel, lei era l’unica presente in quel vicolo sotto la pioggia e con Holtz alle loro spalle che li minacciava con una balestra.

    La loro decisione, maturata nelle ultime ore, in fondo era anche un modo per tenere fede all’ultimo desiderio di Darla.

    “Devi fare di tutto per proteggere questo bambino. C’è una sola persona al mondo che darebbe la sua vita per lui, così come sto facendo io. Lei è l’unica che può proteggerlo e amarlo così come lo amo io. In quattrocento anni di vita, non ho amato nessuno in questo modo. Tu assicurati che lui lo sappia.”

    Poi Darla divenne polvere, lasciando suo figlio sulla nuda terra e Fred sentì Angel pronunciare un nome, mentre avvolgeva suo figlio con il cappotto e lo stringeva fra le sue braccia, proteggendolo dalla pioggia. Fu in quel momento che Fred vide la sua vulnerabilità. Non aveva mai visto Angel così indifeso come in quel momento. Nemmeno a Pylea, quando era emerso il suo IO vampirico e lui aveva pianto per la paura che i suoi amici non potessero sopportarne la vista.

    Ricordando ancora gli eventi delle ultime ore, pensò sempre più, che avevano fatto la cosa giusta. Era stata grata a Wesley per essere rimasto con loro e dopo ore di insonnia, si ritrovarono tutti nel suo ufficio, dove l’ex osservatore era intento a consultare i suoi libri.

    La nascita miracolosa del figlio di due vampiri era un fatto senza precedenti e doveva saperne di più, avrebbe voluto informare Rupert Giles per consultarsi con lui.

    Gunn insisteva sul fatto che era importante sapere come fare per combattere contro la setta di vampiri che accerchiava da ore l’albergo e sosteneva che era importante incrementare il loro arsenale e la loro forza.

    Lorne sottolineava che l’incantesimo di protezione non avrebbe retto a lungo, dopo tutto lui non era esperto di magia, lui era solo un demone empatico. Sarebbe stato utile consultare una vera strega.

    Fred controllava ancora la lavagna in cui ore prima aveva stilato la lista dei nemici di Angel, che volevano rapire Connor. Più controllava e verificava e più si faceva strada in lei la convinzione che avevano urgente bisogno di un aiuto esterno. Aveva quindi riproposto la sua idea, quella che Cordelia aveva scartato subito, bollandola come una “pessima, pessima idea”.

    Con sua enorme sorpresa, Wesley concordava con lei. “Si, Giles potrebbe aiutarci”. Anche Gunn era d’accordo “Beh, si dice che nessuno possa battere una cacciatrice, quando si tratta di prendere a calci i cattivoni. Mi piace, ci sto!” Lorne acconsentì dicendo “qui non servono solo i muscoli o i libri, avere con noi una strega esperta, adesso sarebbe davvero un grande aiuto ..e poi, sono amici di Angel, Wesley e Cordelia dopo tutto, quindi perché non chiamarli subito?”

    Insomma tutto conduceva a Sunnydale. Pareva che la soluzione dei loro problemi portasse esattamente in quella direzione. Lì c’era Rupert Giles, lì c’era la strega potentissima e soprattutto, lì c’era la cacciatrice.

    “Già, ma hai sentito prima? Cordelia pensa che non sia il caso, anche se non sono certa di aver capito il perché” rispose Fred “eppure, per più di una ragione, continuo a pensare che l’unica persona in grado di aiutare Angel, sia Buffy.”

    Poi raccontò al gruppo ciò che aveva sentito da Darla e Wesley, come fosse illuminato da un improvvisa folgorazione, prese in mano la situazione “Dobbiamo parlarne con Angel. Subito”

    Edited by Janas. - 20/10/2011, 19:14
     
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    Parte 2

    “Che cosa? ma state scherzando vero? io dovrei fare cosa? secondo voi dovrei chiamare Buffy perché non riesco a far addormentare mio figlio?” Angel teneva in braccio Connor e passeggiava nervosamente per la stanza, era esausto “sono un padre terribile, non riesco neppure a farlo smettere di piangere ..sono un padre terribile”

    “Angel non essere sciocco, ovvio che non stiamo dicendo questo” disse Lorne

    “Pensaci Angel” incalzò Wesley. “Guarda la cosa dal lato giusto, ovvio che qui non serve una babysitter, certo che no. Dico solo che abbiamo bisogno di aiuto e anche subito. L’albergo è circondato da un infinità di demoni che vogliono Connor per i più disparati motivi. Holtz e altri tuoi nemici non aspettano altro che mettere le mani su tuo figlio e come se non bastasse, la W&H è appostata con le sue squadre d’assalto. Non possiamo batterli, sono troppi. L’incantesimo di protezione sta per cedere. Serve la competenza di Willow, di Giles e.. la forza di..” Angel gli lanciò uno sguardo torvo che avrebbe potuto incenerirlo all’istante “NO, Wes. Discorso chiuso, hai sentito? Non voglio coinvolgerla in questo, è chiaro?”

    Connor, sentendo la voce agitata del padre, pianse ancora più forte, quasi come se avesse percepito la gravità del pericolo. Angel si sedette di nuovo, posandolo sulle sue ginocchia e cullandolo nel tentativo di rassicurarlo, ma inutilmente. Gunn, Lorne e Wesley insistettero ancora ma Angel pareva non sentire ragioni.

    “Insomma, perché no?” chiese Fred “Qual è il problema vero? non vuoi chiedere aiuto perché hai paura di dire alla tua ex che hai un figlio e che sua madre è Darla? È questo il vero problema? Ma questo è insensato, siamo nel bel mezzo di un emergenza, sono certa che lei capirà. Si tratta comunque di salvare la vita di un innocente e Darla sarebbe..”

    Fred si fermò a guardare Angel che pareva non ascoltarla. Era più interessato ad osservare il sorriso di suo figlio, che per un breve attimo aveva smesso di piangere.

    Perché aveva smesso? Si chiese Angel, mentre a sua volta, rispondeva estasiato al sorriso di Connor, con un altro sorriso. “Sono le fusa” disse distrattamente Lorne, rispondendo alla domanda non espressa verbalmente da Angel e che aveva letto nella sua anima.

    “Le fusa? Intendi dire come i gatti? cosa centrano le fusa con Connor e Buffy?” chiese Gunn. Angel e Lorne si scambiarono uno sguardo di intesa che significava “io so - che tu sai - che io so”


    Connor cominciò a piagnucolare di nuovo, ma più sommessamente, anche lui doveva essere esausto. Aveva solo poche ore di vita e già la fuori vi era un mondo crudele che non aspettava altro che poter banchettare con la sua carne. Senza spostare lo sguardo da Connor, Angel ignorò Gunn e con voce calma e pacata rispose a Fred.

    Man mano che parlava, lei giurò di aver sentito un suono basso e profondo, proveniente dal petto e dalla gola di Angel, un suono ritmico e costante che pareva quasi ipnotico. Angel faceva le fusa? Oh cielo, non l’aveva mai notato prima.

    “Fred, capisco la tua.. la vostra.. preoccupazione, ma sei completamente fuori strada. No.. non è quello il problema. Non ho paura di dire a Buffy di Connor, per il semplice motivo che lei sa già di Connor. Sa tutto, compreso il suo nome ..anzi lei ha saputo il suo nome prima di voi, visto che.. insomma, ok io adoro quel nome e sono stato io a sceglierlo, ma lei ha pensato che fosse bellissimo. Anche a Buffy è piaciuto subito, quindi è come se.. lo avessimo deciso insieme.”

    Fred spalancò gli occhi incredula “ma… ma… quando?”

    Nella stanza era calato il silenzio, Connor finalmente dormiva e Angel adattò il suono della sua voce, seguendo il dolce ritmo del battito de suo cuore. La voce non era che un sussurro e ricordò che le uniche volta che era stato in grado di fare questo, era stato sempre in presenza di Buffy, e ora ripeteva questo miracolo in presenza di suo figlio. Angel era connesso alla vita attraverso loro due, respirava il loro respiro e si sentiva vivo come non mai.

    “Mentre voi eravate in ospedale con Connor, ho chiamato Buffy. Lei doveva saperlo e doveva saperlo subito. Io.. avevo bisogno che lei sapesse. Sa anche che potrebbe essere utile il suo aiuto, lei sa tutto.” chiuse gli occhi e poggiò la testa sullo schienale “andrà tutto bene, abbiamo solo bisogno di riposare un po’”

    Ad un cenno di Lorne, Fred e Gunn uscirono dalla camera e Fred aspettò che anche Wesley li raggiungesse. “Wesley?” chiese Angel mentre sistemava Connor nella culla, “Chiama Sunnydale, parla con Giles e..” Fred attese ancora, sperando di sentire le parole giuste “..e Willow e..” Fred tornò sui suoi passi “..e Buffy, avanti Angel, non c’è miglior tempo del presente”

    Annuendo Angel sorrise a Fred, mentre Connor si svegliò e cominciò di nuovo a strillare. Pareva che in quella culla vi fosserò le spine, decisamente il cucciolo preferiva le braccia del padre.

    “Avanti piccolo, andrà tutto bene. Lo so che sei spaventato, lo sono anche io ..ma ora smetti di piangere. Non siamo soli, hai sentito la zia Fred? Fra poche ore..noi due..”

    Così Wesley aveva chiamato Giles, ma non l’aveva trovato. Seppe che si era trasferito da tempo in Inghilterra. Neppure Buffy era a casa e non riuscì a parlare neanche con Willow. L’unico con cui riuscì a parlare fu Xander, che non disse molto, ma Wesley riuscì comunque a percepire un qualche disagio nella sua voce, come se non volesse avere nessuna conversazione con lui.

    Fortunatamente Fred era piuttosto ostinata e dopo numerosi tentativi, alle prime ore dell’alba riuscì a trovare Buffy. Pareva preoccupata per sua sorella e per Willow. Disse che Dawn, proprio poche ore prima, aveva rischiato di morire in un incidente d’auto in cui Willow era alla guida. Fred passò la telefonata a Wesley e spiegò la gravità della situazione. Concordarono subito che Buffy avrebbe preso il primo aereo e che in poche ore sarebbe stata a Los Angeles. Vedendo il sorriso sul volto di Wesley, Fred volle sapere e lui rispose che sorrideva per le ultime parole dette da Buffy.

    “Avevo proprio bisogno di una vacanza ..e Angel ancora una volta mi sta aiutando. Beh, tecnicamente sono io che sto aiutando lui, ma..ancora una volta lui..ok, ci stiamo salvando a vicenda ”

    Edited by Janas. - 20/10/2011, 19:15
     
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    Parte 3

    “Dove è Wesley?” la voce di Cordelia interruppe il flusso dei suoi pensieri e Fred tornò alla realtà del presente. Davanti a lei, Cordelia teneva in mano un bicchiere di sangue e un biberon, mentre si accingeva a salire le scale. “Allora? Come mai non è ancora arrivato?” Fred tentò di balbettare qualcosa di sensato, ma sperava che qualcuno venisse in suo soccorso. “Cordelia, come cercavo di dirti prima, io.. noi, tutti insieme.. abbiamo deciso che fosse meglio.. Wesley è all’aeroporto e..” Lorne la bloccò subito “..e sta per arrivare, a breve sarà qui.. ehi attenta a non scambiare i liquidi principessa... ad Angel il rosso e al piccolo il latte caldo” Cordelia sorrise a Lorne, ma stava cominciando a spazientirsi con questi atteggiamenti strani di Lorne, Gunn e Fred e inoltre il pianto del bambino che proveniva dal piano superiore non aiutava certo. Quel piccolo sarà stato anche il figlio di Angel e lei con il tempo lo avrebbe anche amato, ma il suo pianto, al momento, era al quanto fastidioso. “All’aeroporto? A far ché? Ok non importa me lo direte dopo, ora devo far smettere questo strazio, come fatte a sopportarlo? Non vi da sui nervi?”

    Cordelia Chase si voltò bruscamente e in un attimo fu in fondo al corridoio al primo piano dell'albergo che ospitava la Angel Investigations. Nella mano sinistra una bottiglia di latte caldo, e nella destra un bicchiere di sangue di maiale. Si era auto assegnata il compito di contribuire alla nuova missione “Angel-con-Connor” e voleva farlo bene. Ciò significava che papà doveva mangiare, così come il piccolo demonietto urlante. Beh, almeno avrebbe smesso di piangere. Angel era un totale deficiente in certe cose, non sperava certo che lui ci riuscisse. Non senza il suo aiuto. Bussò piuttosto rumorosamente per annunciare la sua presenza e senza aspettare risposta entrò, sfoderando il più smagliante dei suoi sorrisi.

    Angel era seduto, appoggiato contro alcuni cuscini sul letto, mentre cullava Connor in braccio, e gli sussurrava qualcosa in una strana lingua. Alzando gli occhi, vide Cordelia alla porta e sorrise come un qualsiasi padre orgoglioso, innamorato di suo figlio. “Ciao, sei già qui?”

    “Angel? dove altro potrei essere? ma che avete tutti quanti stamattina? Siete così strani” Angel si alzò dal letto e solo allora vide il sangue e il latte che Cordelia teneva in mano “tutti quanti? Tutti quanti cosa?” Cordelia roteò gli occhi al cielo, possibile che Angel fosse sempre un così tale pappamolle? Doveva sempre spiegarle tutto due volte? Decise che era meglio lasciar perdere.

    "Ok ragazzi. La Pappa è pronta." Disse allegramente, poggiando il sangue sul comodino e poi con fare imperioso, fece cenno ad Angel di passargli Connor.

    Angel si ritrasse subito e strinse suo figlio ancora più strettamente fra le sue braccia. “Non credo sia una buona idea ..e non abbiamo fame”


    “Non è una buona idea? Ma ti rendi conto che non ha smesso di piangere per tutta la notte? Sei forse riuscito a farlo dormire? Avanti Angel, non fare storie. Dammi Connor e bevi il tuo sangue”

    A malincuore, Angel cedette, discutere con lei era una battaglia persa in partenza. Posò Connor fra le braccia di Cordelia e già sentiva un orribile sensazione di vuoto. Esattamente come si era sentito i primi tempi al suo arrivo a Los Angeles, dopo aver lasciato Buffy. Un terribile vuoto incolmabile e un buco proprio in mezzo al cuore.

    "Grazie". Disse lei, come se Angel avesse avuto una qualche possibilità di scelta. "Ora mangia". comandò, non a Connor, ovviamente ma al suo iperprotettivo padre.

    "No, non ho fame e neppure Connor ne ha. Ha mangiato mezz’ora fa". Rispose Angel, ma prese comunque il bicchiere in mano, senza mai distogliere gli occhi da suo figlio. "Attenta alla testa. Tienilo bene, non vedi che penzola fuori dal tuo braccio? Devi sostenerlo, così" e si inginocchiò per sorreggere la testa di Connor e sistemarla meglio, mentre il piccolo non voleva saperne di aprire la bocca. Davvero non aveva fame? pensò Cordelia, ma non era possibile. I bambini hanno sempre fame. Alla fine dopo un estenuante lotta di due volontà che si scontravano, Cordelia ebbe la meglio. Il piccolo cedette, aprendo la bocca e ingurgitando controvoglia quel liquido bianco e caldo. "Visto che aveva fame?" disse Cordelia trionfante. "E giusto perché tu lo sappia, ho intenzione di prendermi cura di lui molto spesso, non è vero piccolo?"

    Angel si muoveva nervosamente e non vedeva l’ora che questo strazio finisse. Era solo a pochi centimetri da suo figlio, ma già ne sentiva la mancanza. Poggiava ancora le sue mani sulla sua testa, accarezzandola dolcemente e inalava il profumo di Connor che pareva avere un effetto calmante su lui. Dio lo amava già tantissimo e si sentiva totalmente connesso a lui.

    Sapendo che Cordelia percepiva il suo nervosismo, Angel cercò di ritrarsi indietro, non voleva offenderla o urtare la sua sensibilità. Respirando profondamente il profumo caldo di suo figlio e chiudendo gli occhi, concentrò il suo udito fino a quando non sentì altro che il suono del battito cardiaco di Connor. Il ritmo lo cullava, e un sorriso contenuto si accese sulle sue labbra.

    "E ora perché sorridi? Stai per dirmi, “come farei senza di te?” Vedi come è tranquillo adesso? la zia Cordy si prenderà cura di voi due, che lo vogliate o no! tu non sei in grado di gestire tutto questo da solo"

    Angel si sentì leggermente ferito e non rispose. Sedendosi sul bordo del letto, guardò Cordelia attentamente e si chiese se era anche vagamente consapevole di come a volte le sue parole potevano ferirlo. Si chiese anche come era stato possibile, pensare di essere… di essersi innamorato di lei. Le voleva bene, questo era cosa certa, ma l’amava davvero come aveva creduto fino a pochi giorni fa? Perché la sentiva come un intrusa adesso? perché lo infastidiva il suo modo di fare? Perché era stato così facile chiamare Buffy e parlare con lei, come se non si fosserò mai separati? L’ultima volta che si erano visti, fu giusto qualche settimana prima. Quando lei tornò dal.. dal paradiso. E perché Darla disse quelle parole prima di morire? Lei l’aveva supplicato di proteggere suo figlio e parlò esplicitamente di Buffy, indicandola come l’unica persona al mondo in grado di poter amare suo figlio, come solo una madre poteva fare. Perché l’insopprimibile bisogno di chiamarla e di dirle tutto? e perché la sua immediata comprensione? Si sarebbe aspettato almeno un po’ di disagio o chissà che altro e invece no. Buffy si era commossa ed era stata felice per lui. Aveva pianto con lei al telefono, ma erano lacrime di gioia. Per entrambi. Buffy non chiese nulla di Darla. Buffy capì e basta, senza fare domande, e offrì subito il suo sostegno ancor prima di capire che Angel aveva bisogno d’aiuto. E la sua risata quando sentì il nome di Connor? “Angel è bellissimo. È perfetto!”

    Angel guardò ancora Cordelia e sentì come se si fosse tolto un enorme peso dal cuore. No, lui non amava Cordelia, ed era felice di averlo capito adesso, prima che le cose potessero spingersi tanto oltre da non riuscire più a gestirle. Per fortuna, l’arrivo improvviso di Darla incinta, aveva dato un tale scossone alla sua vita che ora le sue priorità erano completamente diverse. Ciò che prima gli era sembrato così importante, adesso passava totalmente in secondo piano. Non poteva più vivere come prima. L’amore era rientrato nella sua vita e questa volta non se lo sarebbe lasciato sfuggire. “Questo è un dono immenso, Angel. È vita” Le parole di Buffy, ancora una volta gli scaldarono il cuore. Solo lei e Connor contavano.

    “Oh Dio, odio quando stai lì fermo come una statua ninja a rimuginare. Ehilà? Sveglia, ti ho fatto una domanda. E adesso perché tuo figlio si agita così tanto? Oh no, non ricomincerà a piangere vero?”

    Angel scattò subito in piedi, ma non fu così veloce da riuscire ad evitare che Connor rigurgitasse tutto il latte sulla costosa camicetta di seta di zia Cordy. “Oh Dio, che schifo”

    “Non aveva fame, Cordelia. Lui mangia ogni tre ore ed era troppo presto. È un fatto fisiologico ..il rigurgito intendo. Se lo stomaco è troppo pieno, espelle automaticamente ciò che non può contenere”. Prese Connor di nuovo fra le sue braccia e porse un panno alla sua amica “Tieni datti una pulita, a Connor ci penso io. Ehi piccolo? Hai combinato un bel guaio, lo sai? ora la zia Cordy sarà furiosa”

    “Non lo trovo divertente sai?” Vedendo che Angel si sdraiava di nuovo sul letto, posando Connor contro il suo petto, urlò tutto il suo disappunto “Ma sei matto? Ci credo che piange come un ossesso, chi vorrebbe stare sopra una cosa dura e fredda? Senza contare che puoi bloccargli la digestione, avanti ri dammi il bambino, è ora del bagnetto”

    Cordelia aveva il raro potere di farlo sentire in colpa per ogni cosa e spesso dopo le sue osservazioni “amorevoli” si sentiva inadeguato e fuori dal mondo, e adesso l’aveva veramente ferito. “A lui piace invece. Lo so che non ho un battito cardiaco e che il mio corpo non emette calore, ma a Connor piace stare contro il mio petto”

    “Ed è per questo che ha pianto tutta la notte? Perché le piace il freddo che emana il suo papà?”

    “Non ha pianto tutta la notte, adesso non sta piangendo per esempio. Ci stiamo adattando Cordelia. Io e lui stiamo imparando a conoscerci. È una cosa nuova per entrambi, sai?” disse Angel con un largo sorriso rivolto a Connor.

    “Ma per favore” sbuffò Cordelia “Comunque sarà meglio che vada giù, meno male che in ufficio tengo sempre delle camice di ricambio, metterò anche questo nel conto del mio stipendio, cosa credi paparino? Gli altri mi sono sembrati un po’ schizzati stamattina, forse è perché non hanno dormito e.. non ho capito perché Wesley..”

    “Wesley ha passato la notte qui, adesso è all’aeroporto, e..” sollevò la testa e guardò Cordelia con un sorriso che lei non aveva mai visto prima. “..e presto sarà qui. È andato a prendere Buffy!”

    “Che cosa? ma ti sei bevuto il cervello? Certo che si, non è quello che accade sempre quando si tratta di Buffy? vai completamente fuori di testa, proprio come hai fatto con Darla. Non avevi già toccato il fondo con lei? Adesso di nuovo Buffy? cos’è una mania la tua? È sempre una biondina a farti perdere il controllo. Eh no, bello, questa volta non lo permetterò”

    Spiegare a Cordelia che Darla e Buffy non erano la stessa cosa, era fiato sprecato. Angel lo sapeva bene, quindi preferì glissare l’argomento e comunque la sua vita privata non riguardava Cordelia e se è per questo, non riguardava nessun altro.

    “Non avrei voluto coinvolgerla, so che sta vivendo un momento complicato della sua “nuova vita” e non avrei voluto crearle altre preoccupazioni. Ma con Fred e gli altri, abbiamo convenuto che abbiamo urgente bisogno d’aiuto. Hai notato niente venendo qui? Hai visto tutte quelle auto appostate la fuori? Cosa credi che stiamo aspettando? Se l’incantesimo di protezione cedesse adesso, nel giro di pochi minuti saremmo tutti morti”

    “D’accordo Angel, siamo in una situazione di emergenza, ma anche altre volte lo siamo stati, e siamo riusciti a cavarcela da soli. E comunque, tu pensi che Buffy sarà felice di sapere di Connor? cosa le dirai? “ciao amore, non ho mai smesso di amarti, oh si tranne quella volta che sono andato a letto con Darla e.. ops.. sai ci ho pure fatto un figlio insieme.” E pensi che lei capirà? Pensi che sarà davvero disposta ad aiutarti?”

    “Cor.de.lia”

    Ma lei era già fuori e non lo ascoltava più. Naturalmente solo dopo aver sbattuto la porta tanto forte da far sobbalzare Connor spaventandolo e facendolo svegliare di soprassalto. “Sshh piccolo, va tutto bene …è solo la zia Cordy dopotutto, nulla che non possiamo tenere sotto controllo”

    Edited by Janas. - 20/10/2011, 19:21
     
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    Parte 4

    “E quando avevate intenzione di dirmelo?” chiese una furiosa Cordelia entrando nell’ufficio che un tempo era stato di Angel, prima che Wesley diventasse il nuovo capo. “Voi non avete idea in che guaio vi siete cacciati. Non eravamo già messi male, senza dover aggiungere altri problemi? Lasciate che ve lo dica più chiaramente che posso. Angel e Buffy insieme, sono una mina vagante. Sono una minaccia per il mondo intero. Voi non sapete che cosa può diventare Angel quando sta vicino a lei. Voi non eravate a Sunnydale, l’ultima volta che Angelus era libero di girare per il mondo. Non potete sapere, perché non avete avuto il piacere di incontrarlo, e io non permetterò che accada ancora. Buffy può tornare indietro anche subito, perché non abbiamo bisogno di lei.”

    Fred aveva sentito Wes al telefono pochi minuti prima e sapeva che a momenti sarebbe stato di ritorno. Sapere che Cordelia era stata informata da Angel le diede nuova forza e coraggio. Lei voleva bene a Cordelia, ma spesso era intimorita da suo atteggiamento e sapeva che lei, la pallida e fragile Winifred Burkle, non poteva competere con la “principessa” Cordelia che rivendicava il suo trono e non perdeva occasione per ricordare a tutti, che lei e solo lei possedeva lo scettro del comando. Tutti erano intimoriti da lei, persino Wesley e Angel, ma la verità era, che Fred non era ne timida ne fragile e che, da sola, era riuscita a sopravvivere per cinque anni in una dimensione demoniaca. Quando sentiva aria di pericolo, allora veniva fuori tutta la sua forza.

    “Abbiamo preso questa decisione tutti insieme. Si tratta di fare la cosa giusta, rammenti Cordelia? difendere gli indifesi ad ogni costo. Chiunque esso sia e adesso Connor e Angel hanno bisogno di protezione. Hai davvero così poca fiducia in lui? pensi davvero che metterebbe in pericolo suo figlio? Io credo di no. Buffy sta venendo qui con una strega, l’amica della sua amica. Tara. Noi abbiamo deciso tutti insieme che questo è l’unico modo per mettere in salvo Connor. Se tu fossi stata qui con noi stanotte, anzi che dormire comodamente nel tuo letto, saresti stata informata per tempo. Non era nostra intenzione fare le cose di nascosto. Semplicemente abbia fatto la cosa giusta”

    Cordelia stava per replicare, quando un lampo accecante colpì tutti quanti facendoli sbalzare a terra violentemente. “L’incantesimo di protezione è andato” urlò Lorne. “Possiamo cominciare a dire le nostre preghiere, perché non usciremo vivi da qui”

    Un altro lampo seguì il precedente e in lontananza sentirono un canto lento e dolce, come una nenia antica. Un immensa luce bianca avvolse l’intero edificio e in quel momento si spalancarono le porte da dove riuscirono ad intravedere tre figure avvolte da una intensa luce blu che si facevano strada all’interno della hall. Si alzarono di scatto, mettendosi in posizione di lotta, pronti ad affrontare la nuova minaccia, ma Gunn urlò “Fermi. È Wesley.”

    “Invisibilis ad malum. O dea, iubeo. Absconde nos a tenebris”

    A quelle parole, la luce blu scomparve e tutti poterono vedere chi si celava dietro essa.

    “Hai ripristinato l’incantesimo di protezione?” Chiese Wesley
    “Si, ma ho anche celato la nostra vista all’esterno. Loro non possono più vederci, almeno fino al tramonto” rispose Tara.
    “Bene. Proprio quello che ci serve. Angel non può muoversi durante il giorno e abbiamo così il tempo di pianificare una via di fuga. Qua non può restare, deve lasciare Los Angeles” disse Buffy.

    Lorne, Fred e Gunn erano frastornati e senza parole, ma felici di vedere i nuovi arrivati. Cordelia invece era stranamente silenziosa e non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Buffy, squadrandola dalla testa ai piedi. Sembrava cambiata, forse era anche più bella di come la ricordasse.
    “Buffy! chi non muore si rivede a quanto pare. Anche se nel tuo caso, forse è meglio dire chi “resuscita” si rivede. Come sei stata nell’aldilà? non bene immagino, visto che sei voluta tornare fra i vivi. Questa cos’è la terza volta? Quante volte sei morta? Ho perso il conto. Comunque bentornata, Buffy. Ora dimmi, perché sei qui?”

    Era come ricevere un pugno sullo stomaco o uno schiaffo in pieno viso, per il modo in cui le parole erano state deliberatamente pungenti. Pronunciate solo per il gusto di ferire. Buffy, aveva dimenticato quanto potesse essere velenosa la lingua di Cordelia, persino Anya impallidiva di fronte al dispotismo della sua ex compagna di liceo. Perché Angel diceva che era cambiata? A lei non sembrava proprio. Forse il tempo aveva un po’ addolcito Cordelia, ma a quanto pare lo nascondeva bene, perché Buffy non notò nessun sostanziale cambiamento in lei. E il peggio era, che il resto dei presenti, nonostante fossero a disagio, avevano talmente paura del disprezzo di Cordelia, che preferivano rimanere in silenzio. Insomma proprio come ai vecchi tempi, quando Cordelia tiranneggiava tutti e li inceneriva con un solo sguardo.

    Ma non tutti erano disposti a stare in silenzio.

    “Ciao Buffy, io sono Fred e.. ci siamo sentite prima al telefono.. grazie per..”
    Buffy ignorò Cordelia e sorrise a Fred, la salutò calorosamente e salutò anche gli altri, presentando Tara a chi non la conosceva e Wesley le presentò al resto del gruppo.
    “Bene, adesso che abbiamo scoperto che tutti abbiamo un nome, mi dici cosa ci fai qui?”
    Buffy rivolse ancora lo sguardo a Cordelia “Ciao Cordelia. Sono qui per Angel. Dove è?”

    Cordelia le si piazzò davanti incrociando le braccia al petto e la guardò con tono di sfida. Il linguaggio del corpo non lasciava molti dubbi circa le sue intenzioni. “Angel sta riposando e non vuole vedere ness..”

    Fred ne aveva abbastanza. Era stanca, non dormiva da ore e lo stress dell’essere stata sotto assedio tutta la notte, cominciò a farsi sentire. Trovava Cordelia irritante oltre ogni limite. Non sapeva che rapporto ci fosse fra le due e non le interessava. Buffy era anche sua ospite e non poteva permettere che stupide beghe da liceali, rovinasse i suoi piani. Interruppe quindi Cordelia senza esitazione e prese Buffy per un braccio.

    “Andiamo Buffy, ti accompagno su da..”

    Non poté continuare oltre perché vide che Buffy ormai non l’ascoltava più.

    Segui il suo sguardo che era rivolto verso l’alto e proprio là, nel corridoio al piano superiore, quasi nascosto da un arco, vi era Angel con il suo dolce fagottino fra le braccia. Stava in piedi e si ergeva in tutta la sua imponente figura, mentre, quasi incredulo, guardava verso il basso. Fred fece un passo indietro, quasi con pudore, non voleva in alcun modo invadere il loro spazio.

    Buffy si mosse in avanti come un automa e cominciò lentamente a salire le scale. Angel seguì i suoi movimenti e scese alcuni gradini, da prima lentamente poi quasi corse per raggiungerla. Esattamente come fece Buffy. Si incontrarono a metà strada, e nell’attimo esatto in cui si raggiunsero, il mondo intorno a loro scomparve. C’erano solo loro due.

    Beh non esattamente.

    C’erano solo loro tre.

    Non parlarono, non servivano le parole. Il loro linguaggio era fatto di sguardi, di occhi umidi di commozione che si perdevano negli occhi dell’altro. Il loro era un codice antico, comprensibile solo a chi sapeva vedere con il cuore.

    Come una corrente sotterranea, che scorreva fra i loro corpi, se solo si fossero sfiorati per un istante, furono avvolti dal profumo delle loro anime. Era come se non si fossero mai lasciati.

    Come sempre, quando stavano vicino, il mondo esterno sfumava i propri confini e loro entravano in una dimensione di sogno. Si abbracciarono e insieme risalirono le scale, prima di scomparire completamente allo sguardo degli altri.

    Angel sentì il suo dolore e la sua disperazione. Subito. La strinse più forte.

    Buffy sentì la sua paura e la sua vulnerabilità. Subito. Lo strinse più forte.

    In silenzio, strettamente abbracciati, felici solo di essersi ritrovati, il mondo moriva e loro si ritrovavano ancora.

    Edited by Janas. - 22/10/2011, 12:25
     
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  5. -Vera93-
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    *W* non ho parole!
    janas è perfetta...
    tu ci riesci sempre.... riesci a farmi venire la pelle d'oca, riesci a farmi commuovere...
    c'è amore sin dal primo rigo in questa fanfic....
    l'insensibilità di cordelia è tagliente, è proprio lei... mi è piaciuto tanto il fatto che Buffy non l'ha per niente calcolata ma le ha subito chiesto di lui ♥ non poteva perdere tempo a discutere doveva vederlo... poi l'inconto... bhe.... perfetto *W*
     
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  6. buffina92
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    Innanzitutto, complimenti per come scrivi Janas :wub:
    E secondo...bello, mi piace molto il crossover che hai fatto. E la telefonata con Buffy su Connor...molto, molto bello tutto.
    Ora sono curiosa di vedere come continua ^^

    CITAZIONE
    In silenzio, strettamente abbracciati, felici solo di essersi ritrovati, il mondo moriva e loro si ritrovavano ancora.

    Pura perfezione. :wub:
     
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  7. Janas.
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    Parte 5

    “…Non so cosa fare con Willow. La notte scorsa ha quasi ucciso Dawn..e io non ero lì a fermarla. Ho lasciato mia sorella da sola per tutta la notte. Ero troppo occupata a.. a perdermi.. con..” Soppresse un singhiozzo che morì nella sua gola e ingoiò le lacrime che minacciavano di uscire. Sorrise, ma era un sorriso triste. Non riusciva neppure a pronunciare quel nome. Non davanti ad Angel e si chiedeva se lui avesse mai potuto comprendere. L’amava a tal punto da poter sopportare anche questo? Poteva dire a lui, di essere stata a letto con Spike, pur non amandolo e solo perché aveva il disperato bisogno di sentirsi ancora viva?

    Connor dormiva tranquillamente nella sua culla. Buffy si era commossa nel vedere questo dolce batuffolino che odorava di buono. “È così piccolo. Così indifeso” Voleva toccarlo, stringerselo al cuore, ma allo stesso ne era intimorita. “Vuoi tenerlo?” aveva chiesto Angel e lei si era ritratta subito, rispondendo di no. Non poteva. Non voleva contaminare la sua purezza. Aveva appena sfiorato una guancia, accarezzandolo delicatamente, ma non riuscì ad andare oltre. Solo una piccola carezza, per assicurarsi che fosse tutto vero e reale, ma sentiva che se lo avesse preso in braccio, se lo avesse appoggiato al suo corpo, avrebbe sporcato la sua innocenza. Come se lei non fosse degna di assaporare una simile gioia. Angel aveva annuito senza insistere. Come sempre, non chiedeva, non forzava, non imponeva ..aspettava.

    E come sempre era stato, si ritrovarono abbracciati, sdraiati sul grande letto, avvolti dalla semi oscurità delle pesanti tende, da cui filtrava il giorno. Il sole non era il benvenuto e Buffy sentì che era tutto così giusto. Lei non meritava che questo. Le tenebre. Ripensò a ciò che aveva detto Spike. “I vampiri ti eccitano” e sentì un ondata di disgusto provenire dalle viscere, farsi strada nel suo ventre, per fermarsi e morire nella sua gola. Non poteva piangere, non davanti ad Angel. “Uno solo è il vampiro che mi eccitava. L’unico. Ma se ne è andato.”

    Perché adesso Angel la stringeva più forte? Aveva forse intercettato i suoi pensieri? E perché le sfiorò la fronte con le labbra, baciandola delicatamente? Aveva importanza sapere il perché? la nausea sparì e Buffy si sistemò meglio sul petto di Angel. Chiuse gli occhi e sorrise. Era a casa.

    Come era facile abbandonarsi fra le sue braccia. Per loro era sempre stato così naturale. Anche l’ultima volta che si erano visti a Sunnydale, davanti alla tomba di Joyce, erano rimasti abbracciati per tutta la notte e anche allora, era sembrato tutto così giusto e naturale.

    “Dawn starà bene, Buffy”

    “Si, è solo un braccio fratturato, dopotutto. Oh dio, domani.. che giorno è domani?”

    “Mercoledì, credo. Cosa succede domani?”

    “L’assistente sociale. Vuole parlare con me. Dawn ha problemi a scuola e vogliono capire quale sia la causa.”

    “Buffy va tutto bene, non c’è niente che non si possa risolvere ..e non sei tu la causa del basso rendimento scolastico di Dawn. Avanti, guardiamo la cosa con oggettività. Cosa avete dovuto affrontare di recente? La morte di vostra madre, la.. tua.. il tuo ritorno.. non pensi che c’è ne sia abbastanza? Cosa ne può sapere l’assistente sociale della vostra vita?”

    “Già! Il mio ritorno. Non so cosa sia successo realmente con l’incantesimo di resurrezione. Non so se ciò che è tornato sia la stessa Buffy che conoscevi. Io mi sento diversa, sento di non essere completa, come se ..non avessi più l’anima. In me c’è qualcosa di sbagliato”

    “No. In te non c’è proprio nulla che non vada. Chi ti ha messo in testa queste assurdità? La tua anima è proprio lì dove deve essere. Credimi, io lo so. Posso sentirla. Sei confusa, disorientata, hai bisogno di tempo per connetterti di nuovo a questa vita, ma presto andrà meglio ..e non sei sola. Giles, Willow sono un distanti adesso, lo so. Ma ci sono io, e c’è Dawn ..e Connor”

    Buffy si alzò dal letto, allontanandosi di scatto. Voleva urlargli che invece era sola. Che Giles se ne era andato, che Angel non era lì con lei, che non riusciva neppure a trovare uno straccio di lavoro decente, che dentro sentiva di essere sporca, che Spike l’aveva trattata come l’ultima delle donnacce e che in fondo, a lei era piaciuto. Ma stette lì in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto. Persa nella sua disperazione, perché non riusciva a trovare una via d’uscita.

    Angel la raggiunse subito e l’abbracciò così stretta da toglierle quasi il respiro. Lei appoggiò la fronte sul suo petto e sentì le lacrime che finalmente scendevano libere. Non volle fermarle.

    “Spike può colpirmi.” Disse mentre piangeva sommessamente. “Lui non sente dolore quando mi colpisce. Cosa vuol dire Angel? sono forse diventata un demone senza anima? perché può colpire solo me? ”

    Angel sentì una fitta al cuore, sebbene da secoli non battesse più. Sentì come se qualcuno glielo stesse strappando dal petto. Sapeva bene che Spike era coinvolto in tutto questo, anche se non l’aveva detto a Buffy. Aveva sentito chiaramente il suo odore ed era assolutamente certo che fosse quello il motivo per cui non volle prendere in braccio Connor. Per questo lui non aveva insistito. Voleva rispettare i suoi tempi e non aveva bisogno che lei raccontasse i particolari per capire quello che era successo. Lei e Spike avevano... faceva male solo a pensarlo, faceva malissimo, ma non importava adesso. Ciò che importava invece, era che non sopportava di vedere Buffy in quello stato, non sopportava che lei si sentisse sporca e indegna e non sopportava di vederla sottomessa di fronte alle difficoltà del vivere. Sembrava che lei non volesse più lottare, come se si fosse arresa, come se avesse esaurito la sua energia vitale. Ma non era così. Davanti alla sua apparente fragilità, Angel poteva vedere ancora tutta la sua forza e lo splendore della sua anima. Non c’erano tenebre in lei. Buffy era luce. La sua Luce.

    “Non darei molto credito alle parole di Spike. Non so perché può colpirti, ma il motivo non è certo perché in te c’è qualcosa di sbagliato. In te non c’è proprio nulla che non vada. Hai parlato con Willow di questo? Con Tara? Se qualcosa è andato storto con l’incantesimo, loro possono aiutarti. E se qualcosa è andato storto.. noi.. insieme, troveremo una soluzione. Non c’è nulla che non si possa sistemare, con o senza magia.”

    “Non capirebbero, non voglio che sappiano.. a loro non ho detto che ero in paradiso. Continuano a pensare di avermi salvata da una dimensione infernale e non voglio farli sentire in colpa …non capirebbero”

    “Questa è una cosa che dovrai affrontare prima o poi. Non dico che devi farlo subito, lo farai quando ti sentirai pronta. Ma devi volerlo anche tu. Il primo passo importante, per te adesso, è che non devi dimenticare che se ti separi da coloro che ami, allora il male vince. Lo farai quando sarà il momento, ma questo non ci impedisce di chiedere a Tara qualcosa sugli aspetti tecnici dell’incantesimo. Possiamo farlo anche subito, lei è qui e fino al tramonto siamo bloccati. Direi che è il momento giusto per farlo”

     
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  8. Janas.
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    Parte 6

    Le parole di Angel avevano senso e lei volle credergli. Aveva bisogno di sperare, che tutto potesse tornare come prima. Aveva disperatamente bisogno di aggrapparsi a qualcosa che l’aiutasse ad uscire dal suo personale inferno.. qualunque cosa. Sentì un fruscio provenire dalla culla e si precipitò di corsa a vedere cosa stesse succedendo. Connor dormiva ancora, si era mosso solo un pochino e sorrideva beatamente, ignaro del mondo che lo circondava. Lei si inginocchiò e gli sussurrò “andrà tutto bene piccolo” mentre gli accarezzava delicatamente una guancia. Il piccolo si mosse ancora e istintivamente cominciò a succhiare un dito di Buffy, che era proprio li accanto alla sua bocca. Non riuscì a resistere, si chinò e gli baciò la testa con dolcezza infinita. Lo coprì meglio, per paura che sentisse freddo. Il figlio di Angel doveva stare al caldo e aveva bisogno di lei. Sorrise. Anche lei aveva bisogno di lui. Connor la stava salvando? Non era lei che doveva salvare lui? Sorrise ancora, mentre una certezza si faceva strada in lei. Non seppe perché, ma era certissima di amarlo già. Immensamente.

    Angel non riusciva a togliere gli occhi da quella scena. Era come ipnotizzato da essa e per quanto la sua visione fosse offuscata dalle lacrime di commozione che gli riempivano gli occhi, sentì per la prima volta, da quando era nato Connor, che l’ansia e la paura che lo avevano paralizzato nelle prime ore, ormai erano solo un ricordo. Vide distintamente un aura luminosa, avvolgere Buffy e Connor e comprese che il vero miracolo della sua nascita, fosse il legame invisibile che lo univa a Buffy. Loro due erano connessi l’un l’altro e riuscivano a “sentirsi” ad un livello profondo. Si avvicinò e si chinò anche lui accanto a Buffy. “È il primo sonno lungo che fa da quando è nato. Per tutta la notte non ha fatto che piangere. Ha giusto dormicchiato di tanto in tanto, ma mai per più di cinque minuti” Ridacchiarono insieme e si allontanarono dalla culla per paura di svegliarlo. “Allora è meglio fare piano” disse Buffy e aggiunse “Anche se starei delle ore a guardarlo dormire. Fa bene all’anima, lui è pura innocenza”

    Angel giurò di aver visto una nube oscurare ancora il sorriso di Buffy e chiunque fosse il responsabile, avrebbe dovuto fare i conti con lui. Spike, ma certo.. che sciocco, ovvio che centrava lui. Era riuscito a farla sentite sporca, era riuscito a macchiare la sua bellissima anima e Angel questo non poteva certo perdonarlo. Rabbrividì al pensiero, che molti dei perversi giochi mentali di Spike, era stato proprio lui ad insegnarglieli. Questo pensiero lo spaventava. Ma sapeva anche che Spike, non era che un patetico idiota e che per tutta la sua non vita, non aveva fatto altro che emulare Angelus, non riuscendoci. Ricordava benissimo la forza di Buffy, quando dovette affrontare Angelus. Buffy era stata la sua più grande sconfitta, lui non riuscì a piegarla come fece con Drusilla. Mentre adesso, Buffy era debole e vulnerabile e Spike era abile a sfruttare le debolezze altrui a suo favore. Spike avrebbe fatto di tutto per ottenere ciò che voleva. Angel sapeva bene che se Spike si metteva in testa una cosa, non era solito fermarsi finché tutto nella sua strada non fosse che morte. Sentì il demone dentro lui, ruggire con rabbia. Spike doveva essere fermato.

    “Spike”

    Pronunciò il suo nome con rabbia, mentre stringeva pericolosamente i pugni e il suo volto divenne una maschera di cieco furore. Per un attimo, a Buffy parve di vedere Angelus e si allontanò spaventata, ma Angel era ormai perso nei suoi pensieri e non si rese conto di parlare a voce alta. “Credo che io e lui, presto faremmo una bella chiacchierata. Presto, molto presto.” Era così preso dalla sua furia omicida, che non si accorse che Buffy non era più lì.

    “Buffy?”

    La trovò in bagno, seduta per terra con la schiena poggiata contro la vasca, completamente raggomitolata su se stessa, mentre stringeva le ginocchia al petto e nascondeva il viso che ormai era diventato una maschera di pianto. La raggiunse subito. Si sedette accanto a lei, e tentò di sciogliere l’auto-abbraccio consolatorio in cui Buffy si era rifuggita. Lei lottò, non voleva che lui la toccasse. Non meritava la sua comprensione e non voleva la sua pietà. Ma Angel non si scoraggiò e dopo una debole lotta, la prese delicatamente per le spalle, la fece sedere sulle sue ginocchia e la cullò fra le sue braccia. La sua bambina. Nessuno doveva ferire la sua bambina e Spike avrebbe pagato per tutto questo “sshh.. va tutto bene..sei al sicuro adesso”. Continuava a cullarla ..e le baciava la fronte ..e gli occhi ..e le guance ..e ancora la fronte. Sopprimeva a fatica la disperata voglia di baciarle le labbra. Sapeva che non era il momento giusto. Adesso voleva solo farla sentire al sicuro e proteggerla da tutto quel dolore. E parve funzionare, perché il suo pianto adesso era sommesso e più silenzioso.

    “Cosa mi sta succedendo Angel? Mi sento divisa. Non mi riconosco più. Questa non sono io, non mi sento connessa. Un momento penso che tutto andrà bene e l’attimo dopo penso di essere indegna di questa vita, di essere sporca e provo disgusto di me stessa. Spike non ha nessuna colpa. Lui non ha fatto niente che anche io non volessi. Tu non hai idea di cosa è successo la notte scorsa ..io ..io non ti ho detto tutto. Perché ho permesso che accadesse?”

    “So cosa è successo la notte scorsa, Buffy. Lo so da appena ti ho stretta a me, in quella scala. Non devi aver paura di parlarne, non con me. A me puoi dire tutto, io non sono Xander o Willow o.. chiunque altro. Non è successo nulla che io non possa comprendere, credimi. Mai e poi mai mi permetterei di giudicarti. Tu non l’hai fatto con me. Non credo sia molto diverso da ciò che è successo fra me e Darla.”

    Le parole di Angel le scaldarono il cuore. Lui la comprendeva, lui sapeva esattamente cosa stesse provando e come si era sentita quando era stata con Spike. Angel riusciva a vedere la sua anima meglio di come potesse fare lei stessa. Lo faceva con garbo, con amore, in punta di piedi, senza far rumore, senza clamori. A lui poteva dire tutto e questo era una liberazione.

    “Angel ho paura. Ho paura di non riuscire a controllare me stessa, sento che se… sento che potrebbe succedere ancora. Non ho le forze per combattere contro tutto questo e Spike è così.. così maledettamente insistente... io non voglio che accada di nuovo”

    “E allora non accadrà. Ma devi essere tu a volerlo. Non essere così severa con te stessa. Quando cominciamo a pensare che nulla abbia più importanza, quando tutto ciò in cui abbiamo creduto, crolla come un castello di sabbia, allora tentiamo di aggrapparci a qualcosa, a qualunque cosa, pur di non sentire il freddo che abbiamo dentro. Andare a letto con Darla, per me non è stato altro che questo. Volevo sentire qualcosa oltre al freddo. Sai cosa è stato esattamente per me stare con lei quella notte? Un momento di pura e perfetta disperazione”.

    Certo che lui la comprendeva. Lui aveva già vissuto tutto questo. Si erano persi entrambi ed entrambi aveva cercato calore in letti che non appartenevano al loro mondo. Spike e Darla non erano altro che sconosciuti fantasmi senza anima. Anche Angel aveva sofferto, esattamente come lei ..e mentre la cullava fra le sue braccia, Buffy sentì la sua antica forza, provenire ancora da lui. Da quando era andato via, aveva fatto di tutto per dimenticarlo, aveva tentato di andare avanti con la sua vita, ma non vi era riuscita. In Spike cercava inconsciamente Angel, ma lui non poteva essere lì. Certo che no! mai si era sentita sporca con Angel e Angel era insostituibile. Unico e irripetibile. Nessuno poteva competere con lui, e nessuno avrebbe preso il suo posto nel cuore di Buffy. Mai. Il loro amore era puro e innocente e adesso aveva bisogno di sentirlo ancora vivo e reale. La sua vita dipendeva da questo. Gli accarezzò le labbra, tracciandone delicatamente i contorni con le dita e Angel rispose al suo richiamo. Senza distogliere gli occhi dai suoi, lentamente ma inesorabilmente, si chinò su lei e posò le labbra sulle sue. Da prima dolcemente, poi sempre con maggior passione.

    Avevano dimenticato quanto dolce potesse essere per entrambi, morire nelle labbra dell’altro.

    Fu Buffy a interrompere il bacio per prima, ma solo perché aveva bisogno di respirare. “Perché siamo seduti qua per terra? E in bagno per giunta” Risero entrambi e Angel seppe in quel momento che Buffy, la sua Buffy era finalmente tornata a casa. Stava per dire qualcosa quando sentirono un lamento provenire dalla camera. Si alzarono di scatto e dissero contemporaneamente “Connor” mentre, mano nella mano, correvano insieme verso la culla.

    “Uhm, non ti piace svegliarti senza nessuno intorno, vero ometto?” disse Buffy mentre lo sollevava dalla culla. Era la prima volta che lo stringeva fra le sue braccia e non sarebbe stata certo l’ultima. Le piaceva moltissimo la sensazione che stava provando in quel momento, ma si sentiva anche un po’ goffa.

    “Ho paura di fargli male, Angel. Non ho mai preso in braccio un bambino così piccolo”

    Angel aveva un sorriso che arrivava fino al cielo e faticò non poco a maschera la risata. Lei era assolutamente adorabile, anche nella sua goffaggine e Connor era assolutamente tranquillo e rilassato fra le sue braccia.

    “a me pare che te la stai cavando benissimo. Non è vero, Connor?” disse, mentre accarezzava la testa di suo figlio

    “si.. come no” disse Buffy. Poi ci ripensò su un istante e aggiunse “Ok, molto bene”

    “ehi? un momento. Connor non sa ancora il tuo nome. Questa è Buffy, tesoro e sono certo che voi due andrete molto d’accordo”

    “Angel? penso che Connor abbia bisogno di un bagnetto. Hai una vaga idea di come fare?”

    “No. Decisamente no. Categoricamente no. Assolutamente no”

    “Mai fatto prima? Andiamo bene allora”

    --------------------
    ragazze, grazie per i vostri commenti, sono sempre molto graditi.

    :smack:
     
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  9. buffina92
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    Quanta tenerezza nei gesti di Buffy verso Connor, quanto amore emana Angel e quanto ne emanano insieme. Quanta luce. Scaldano il cuore ogni volta.
    bellissimo Janas! :smack:
     
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  10. Janas.
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    Questa parte e dedicata a Crystall ..con affetto, un piccolo regalo da zia janas :smack:

    Parte sette

    La risata di Angel e Buffy, fu la prima cosa che Fred e Lorne sentirono quando sbirciarono dentro la stanza e ciò che videro li lasciò senza fiato. Connor beatamente adagiato sulle braccia di Buffy, in cui pareva starci davvero comodo e pareva anche divertito alle buffonate di questi due strani tipi ..e Angel che con un braccio cingeva le spalle di Buffy, mentre con l’altra mano accarezzava la testa di suo figlio ..e ridevano. “Avanti, non sarà poi così difficile, no?” diceva Buffy. “No, certo che no. abbiamo affrontato cose peggiori, giusto?” rispondeva Angel. Poi, insieme rivolgevano lo sguardo verso Connor ..e ridevano. Subito dopo, si guardavano intensamente negli occhi e le loro labbra si univano nel più dolce dei baci ..e ancora ridevano.

    “Kyrumption e Moira, eh?” disse Fred sfidando Lorne con lo sguardo e con un vago senso di disagio. “Già, mi sa che abbiamo preso una bella cantonata, tutti e due. Ma ehi, non l’avevo mai visto accanto a Buffy”
    “Già, neppure io. Ma guardali.. sono assolutamente..”
    “Anime gemelle? volevi dire questo? Si lo sono. Lo vedo. Lo sento.” disse Lorne “e ora capisco anche perché leggevo tutta quella tristezza nell’animo di Angel. Aveva un buco nel cuore e nessuna sarà mai in grado di colmarlo, se non lei” Lorne sospirò “nessuno riuscirà a dividere quei due, neanche Cordelia.”
    “volevo dire adorabili, ma hai reso l’idea”

    Angel notò la loro presenza “Ehi ragazzi, tutto bene la fuori? È successo qualcosa?”

    Fred si affrettò a rassicuralo “Si, è tutto ok. Tara dice che per un po’ non corriamo pericoli seri ..e Buffy, mi ha anche detto di dirti che a Sunnydale è tutto sotto controllo. Ha parlato poco fa con Dawn e Xander e per ora è tutto tranquillo. Loro sanno che stanotte sarete lì tutti e tre ..e vi aspettano. Dawn ha detto che non vede l’ora di coccolare Connor.”

    “Bene” disse Buffy. “Fra un po’ scendiamo anche noi, ma ora abbiamo bisogno di..”

    “..di questo” disse Lorne indicando la bacinella che teneva in mano, “e di questo” aggiunse Fred, posando sul letto una borsa piena di articoli per neonato. “Con Cordelia abbiamo acquistato qualcosa, al rientro dall’ospedale. Qui c’è tutto l’occorrente per il bagnetto. Noi ora torniamo giù dagli altri. In bocca al lupo, ragazzi ..e auguri.”

    Fred e Lorne raggiunsero gli altri e mentre scendevano le scale ripensavano al loro colossale errore di valutazione. “Sei sicuro che Kyrumption e Moira non abbiano qualche altro significato arcaico in Pyleiano? Perché non mi pare che il destino di Angel sia congiunto con.. tu sai chi” chiese Fred. Lorne sorrise “Si pasticcino, certo che ha anche un significato arcaico. Kyrumption anticamente veniva usato per descrivere una specie di brodo fatto con escrementi di bue”. Fred rise “Ha un suo senso, se ci pensi bene. E Moira? Che significato ha?” Lorne ci pensò su e rispose “Non ha molta importanza adesso. Però conosco bene il significato di ciò che ho visto poc’anzi in quella stanza. C’è una sola parola che può definirlo ed è una parola nota in tutte le dimensioni.” Fred chiese ancora “Vuoi dire che ha un significato universale?” Lorne annuì “Amore, Fred. Quello che abbiamo visto la dentro è amore. Amore, nella sua forma più pura”

    “Come va lassù? Avete controllato che sia ancora Angel e che non si sia trasformato nel suo malvagio alterego?” sbuffò Cordelia.

    “No Cordelia, per favore. Finiamola con tutto questo. Ok?” rispose Fred infastidita.

    “Lassù va tutto a meraviglia, beh più o meno. Adesso Angel e Buffy stanno per affrontare la cosa più tosta che abbiano mai affrontato in vita loro. Incrociamo le dita e..” disse Lorne.

    Un coro di “Che cosa?” lo interruppe e Fred rise divertita.

    “Niente di apocalittico, tranquilli. Lorne parlava di..”

    “Il primo bagnetto di Connor. Un evento assolutamente speciale”

    “ahhhh” dissero tutti, visibilmente sollevati.


    Intanto lassù, le cose cominciavano a diventare disperatamente ..scivolose


    “Angelll, aiuto. Sta sgusciando da tutte le parti, puoi tenerlo fermo per favore?” Buffy era bagnata dalla testa ai piedi e aveva schizzi di bagno schiuma e shampoo ovunque. “Per fortuna questo shampoo non brucia gli occhi”

    “Si, lo sto tenendo, ma lui non vuole sentirne di star fermo. Mi sa che gli piace l’acqua, hai visto come sgambetta? Ehi, guarda qua che muscoli”

    “Si ho visto, la vaschetta è quasi vuota, l’acqua è ormai tutta sui miei vestiti. Ok giovanotto, basta così. Mi arrendo, hai vinto tu. Credo che per oggi possa bastare”

    “Ah ecco, quella è acqua. Pensavo tu stessi sudando. Io sto sudando e..non riesco a tenerlo.. però guardalo come si diverte, hai visto il sorriso? Papà dopo ti farà il tuo primo ritratto”

    “Angel, lo sai vero che da circa un secolo hanno inventato la macchina fotografica? L’asciugamano.”

    “Cosa?”

    “Il telo di spugna. L’accappatoio. Insomma dammi qualcosa per avvolgerlo. Il nostro ometto non deve prendere freddo, vero Connor?”

    “Buffy? perché stiamo parlando così? voglio dire... perché parliamo con questa voce da..”

    “..da genitori felici e completamente rincitrulliti davanti al loro piccolo miracolo?”

    “Si”

    Angel prese il telo e avvolse velocemente il piccolo, sedendosi esausto sul bordo della vasca. Poi afferrò quello più grande e lo porse a Buffy. “Sei completamente bagnata, dovresti togliere quei vestiti. Nel mio armadio troverai sicuramente qualcosa che andrà bene.” Lei annuì e si sedette accanto a lui. Era assolutamente serena. “Dopo le scioglierai vero?” chiese Angel. Lei lo baciò velocemente e rise “A volte le trecce sono comode, si dopo le sciolgo ..non credo di avere altra scelta. Sono completamente zuppe d’acqua ..e di shampoo” Angel non riusciva a smettere di guardarla. Era bellissima. Aveva sempre amato l’oro dei suoi capelli. “Non tagliarli” disse in un sussurro. “No, certo che no ..perché dovrei?”

    Dopo aver, insieme, asciugato e rivestito Connor, e mentre Angel scaldava il suo latte, Buffy fece una doccia veloce e indossò una larghissima felpa di Angel, che la copriva fino alle ginocchia. Non era certo elegante, ma era comodissima e odorava di Angel.

    Angel era seduto sul letto, poggiando la schiena sui cuscini e teneva Connor sdraiato sulle sue gambe. Il piccolo, nonostante avesse fame, era silenziosamente sorridente. Il suo papà aveva messo su il volto vampirico e anziché esserne spaventato, lui era curiosamente attratto dalle sue zanne lucenti. “Non so perché, ma a lui piace vedermi così”

    Buffy si sedette nel letto accanto ad Angel e ridacchiò. “Non sono affatto sorpresa. Io ho accarezzato mille volte questo tuo viso e ho baciato le tue labbra ..senza neanche accorgermi delle zanne. Ricordi?”

    Certo che lo ricordava, lo ricordava benissimo, come avrebbe potuto dimenticare la gioia che provò in quel momento? Mai, nessuna mai, l’aveva amato in modo così totale.

    Lei si sporse in avanti e lo baciò, proprio come quella sera sulla pista di pattinaggio, e proprio come quella sera, l’anima di Angel sussultò, quasi folle di gioia. Quasi.

    “Credo che Connor abbia fame”

    “Si, ma stavamo aspettando te”

    Buffy prese Connor in braccio e si appoggiò con la schiena contro il petto di Angel. Lui allargò le braccia per accogliere entrambi. Dal comodino, prese il biberon caldo e lo porse a Buffy. Sapeva che lei desiderava farlo, per questo aspettò che lei finisse la doccia. Rimasero in silenzio, tutti e tre abbracciati e l’unico suono che sentirono fu il rumore della suzione di Connor che svuotava avidamente la sua bottiglia. “Uhm, avevi davvero fame, eh?” sussurrò Buffy. Angel la baciò sul collo e affondò il viso fra i suoi capelli. Erano morbidi come la seta e odoravano di miele.

    Lei si voltò verso Angel e gli sorrise. “Ti amo, lo sai vero?”

    “Si, lo so. Ti amo anche io. Non ho fatto altro che amarti per tutto questo tempo e non hai idea di quanto tu mi sia mancata. Non hai idea di quanto ti abbia cercata e desiderata.”

    “Lo so Angel. Credi che per me sia stato diverso? Avrei fatto di tutto per non perderti, ma ora non ha più importanza. Fra noi funzionerà. Stavolta sarà diverso. Dobbiamo solo volerlo entrambi”

    Connor cominciò a piagnucolare, qualcosa lo infastidiva. “Credo che abbia bisogno di sentire anche il suo papà” disse Buffy. Si spostò e lo posò al centro del letto, proprio fra lei e Angel.

    Erano vicinissimi e Angel chiuse gli occhi per sentire meglio i loro respiri e il battito dei loro cuori. Buffy percepì un fremito strano che vibrava attraverso il petto di Angel. Erano come onde concentriche, che partivano dal centro dell’addome per fermarsi nella sua gola, da cui scaturiva un suono basso, ritmico e costante. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Era da così tanto tempo che non sentiva questo dolce e rassicurante suono e si chiese come avesse fatto a sopravvivere così a lungo senza Angel accanto a sé. Connor piagnucolò ancora, evidentemente il suo papà non era ancora così vicino. Non come lui avrebbe voluto.

    Senza aprire gli occhi, Angel fece scivolare dolcemente Connor contro il fianco destro e se lo poggiò sulla parte superiore del petto. Il bambino ora, era rannicchiato sul suo cuore e si calmò subito. Assonnato e appagato, riuscì a portare il pollice alla bocca, continuando a succhiare tranquillamente, seguendo il ritmo che proveniva dal cuore di suo padre. Succhiò beatamente ancora per un po’, fino a quando non si addormentò profondamente.

    Angel aprì gli occhi e guardò prima Connor, accertandosi che dormisse tranquillo e poi guardò Buffy che era visibilmente commossa.

    "Gli piace molto stare in questa posizione, sul mio cuore". Disse Angel, in un sussurro appena udibile. "Anche se io non riesco a capire esattamente perché" Aggiunse subito guardando ancora suo figlio. "Ho letto qualcosa sui bambini stanotte, sai? mentre lui strillava..” Sorrise a Buffy e lei ridacchiò “..e gli esperti dicono, che loro amano dormire a pancia in giù, poggiati sul ventre della mamma o del papà, ma questo è a causa del calore dei lori corpi e del battito cardiaco. Io.. io non.. non possiedo ne l’uno ne l’altro.. il mio cuore non batte e il mio corpo è freddo.. quindi non capisco perché Connor ami comunque questa posizione."

    “Connor è un bambino fortunato” disse Buffy sorridendogli e accarezzandogli il viso per rassicurarlo. Odiava quando lui autocondannava la sua natura di vampiro.

    “Fortunato? Quindi..tu.. non pensi che sia una brutta cosa dormire su qualcosa di freddo e duro. Cordelia prima ha detto..”

    “Non è esattamente quello a cui penso quando dormo vicino a te. Non ho mai sentito freddo vicino a te ..e si, Connor è fortunato perché...”

    Buffy chiuse gli occhi e si rannicchiò contro il suo petto, posando l’orecchio proprio sul cuore, vicinissima al viso di Connor. Percepì subito l'impulso di energia ondulatoria proveniente dalla parte più profonda del torace di Angel, proprio vicino al suo cuore.


    “Quanti bambini possono dire di sentite il loro papà che fa le fusa, quando è assolutamente sereno?”

    Angel rise sommessamente, non voleva svegliare il piccolo. “Quando è sereno ..ok, va bene. Perché quando non lo è.. le fusa diventano..”

    “..diventano un grrrrr un po’ più aggressivo” finì Buffy per lui, mentre rideva. “Connor non sente il battito cardiaco. Sente le fusa ed è assolutamente rilassante e rassicurante ..per me lo è stato per tanto tempo. Io dormivo benissimo quando stavo accanto a te, era come farsi cullare dolcemente ..e tu sei così lontano dal concetto di freddo per me ..tu non sai quanto.”

    La guardò accoccolarsi ancora contro il suo corpo mentre chiudeva gli occhi. Scostò le coperte e coprì sia lei che loro figlio. I due grandi amori della sua vita. Erano proprio qui, accanto a lui. Stretti saldamente al suo corpo morto, ma ora sapeva con certezza assoluta, che loro due erano esattamente dove volevano essere. Baciò gli occhi chiusi di Buffy. Con devozione e amore infinito e mormorò “Grazie”

    Buffy era stremata e aveva bisogno di dormire e anche Angel era esausto. Chiuse gli occhi anche lui ..quasi dormiva quando sentì ancora la voce assonnata di Buffy.

    “Angel?”
    “Umh?”

    “Perché Cordelia ha detto quelle cose sul dormire su un corpo freddo? Lei che ne sa? non ha dormito con te, vero?”

    “No amore mio. Lei non ha mai dormito con me, ne mai accadrà. Ora dormi un pochino. Sei stanchissima”

    La strinse più forte, avvicinandola ancora di più a sé. Posò un lieve bacio sul capo di suo figlio e subito dopo tornò a respirare il respiro della sua donna, sprofondando il viso fra i suoi capelli. Tutto il suo mondo era lì. Null’altro contava. Solo loro tre. Dopo sarebbero arrivate ancora ansie e paure. Dovevano affrontare parecchi nemici, molti dei quali non erano altro che i loro demoni personali, ed erano proprio quelli i più insidiosi e i più terrificanti. Angel lo sapeva bene. Ma in questo momento null’altro contava per lui. Era avvolto fra il calore delle due persone che amava di più al mondo. Per adesso solo questo contava. Almeno per una volta, tutto era così semplice e chiaro. Era assolutamente perfetto e finalmente poteva risposare.

    Note: se qualcuno non sa a cosa mi riferisco con Kyrumption e Moira, chiedete pure, ma credo che chi ha seguito ATS, sappia a cosa alludo. :P
     
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  11. buffina92
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    CITAZIONE
    C’è una sola parola che può definirlo ed è una parola nota in tutte le dimensioni.” Fred chiese ancora “Vuoi dire che ha un significato universale?” Lorne annuì “Amore, Fred. Quello che abbiamo visto la dentro è amore. Amore, nella sua forma più pura”

    non aggiungo altro. :wub:
     
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  12. SilviaLivre
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    bella
    ^_^

    anch'io ho usato l'incontro ''senza parole'' solo con l'abbraccio....
    stessa mente immortal...

    i riferimenti sono chiari... anche per i capelli ehheh

    tenera la scena del bagnetto. da mamma.

    ^_^
    altro che oneshot...ehhehehe
     
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  13. tmtmtm
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    solo una parola per commentare quasta storia che fino ad ora mi piace da impazzire...WOWWWWWWWWWW!!!
     
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  14. Janas.
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    Parte otto

    Angel e Connor dormivano ancora e lei non li svegliò. Sgusciò via dal letto senza fare rumore e si unì al resto del gruppo. Voleva sentire Dawn e Xander, era molto preoccupata per Willow e si sentiva un pochino in colpa per aver lasciato Tara da sola con queste persone, che in fondo erano degli sconosciuti. Mentre scendeva le scale, notò che Lorne la guardava in modo strano. Lui teneva gli occhi socchiusi e la scrutava attentamente, come se la stesse studiando. Un po’ la metteva a disagio, ma ciò che Buffy non sapeva, era che Lorne le stava leggendo l’anima. Lo salutò con un cenno della mano e chiese dove fossero gli altri.

    “Fred, Wesley e Tara consultano certi libri, stanno lavorando sodo da ore ..e tutto in gran segreto” Buffy annuì “Avrei bisogno di fare una telefonata, dove posso..” In quel momento entrò Gunn “Puoi usare il telefono nell’ufficio di Wesley.. se riesci ad entrare” disse sorridente, mentre le indicava la porta. Buffy annuì ancora, senza dire nulla.

    Queste persone, a parte Cordelia, erano state tutte gentili con lei, ma in qualche modo non riusciva ad apprezzarlo, come se non le importasse. Lo stato d’animo attuale era molto diverso da come si era sentita mentre stava su con Angel. Adesso era di nuovo confusa e spaventata. Ma Angel, non era lontano, doveva solo risalire le scale e sarebbe stata ancora accanto a lui. Questo pensiero la rasserenò moltissimo. Bussò nell’ufficio di Wesley ma non ricevette risposta. Non appena entrò, sentì Tara che diceva “Allora è fatta. Dobbiamo solo verificare alcune cose, giusto per essere sicuri che tutto vada bene”. Buffy chiuse la porta, loro sobbalzarono e giurò di aver visto confusione e sorpresa nelle loro facce mentre chiudevano velocemente i libri come se nascondessero qualcosa. “Buffy? sei qui?” disse nervosamente Fred

    Gunn intanto parlava con Lorne nella hall. “Una ragazza di poche parole, a quanto pare”. Lorne era pensieroso. “Uhm..è strano si, c’è qualcosa che non riesco a mettere a fuoco. La ragazza che ho visto scendere poc’anzi dalle scale, non è la stessa che è entrata nell’ufficio di Wes, ed è anche diversa dalla ragazza che abbiamo conosciuto stamattina” – “Cosa?” – “Non lo so Gunn ma.. quando l’ho vista la prima volta, la sua aura era come avvolta da una nebbia opprimente. Mentre prima, quando scendeva le scale, l’aura era limpida e chiara ..e man mano che scendeva, tornava ad essere grigiastra..”

    smise di parlare perché sentì un fastidioso ronzio alle orecchio “non senti questo ronzio? Dio mi sta distruggendo i timpani” – “No, non sento nulla”

    “Buffy? è bello rivederti” disse Fred festosa. “Hai fame? vuoi mangiare qualcosa. Ti piacciono i Tacos? Io adoro i Tacos o forse preferisci cinese? Non c’è problema.. possiamo ordinare..”

    “Fred, non possiamo ordinare nulla, lo sai. Non possiamo lasciare l’albergo, siamo invisibili all’esterno e se qualcuno uscisse, la protezione salterebbe ..e non credo che Buffy abbia così tanta fame” disse Wesley, tentando di salvare Buffy dall’irruenza di Fred.

    Buffy sorrise a Fred e chiese a Wesley di poter telefonare. Si avvicinò a Tara e notò che teneva la mano sopra la copertina del libro che stava consultando prima che lei entrasse, come se lo stesse proteggendo. Sembrava un libro antico, come quelli che Giles custodiva gelosamente.

    “Tara, scusami ti ho lasciata da sola ..è che avevo bisogno di.. stai bene?”
    “No Buffy, ma cosa dici? Non c’è nessuno problema. Si, sto bene, come vedi ho fatto amicizia subito con Fred e Wesley e anche con Lorne ..sono tutte persone fantastiche, sai?”
    “Chiamo a casa, voglio sentire come va.. voglio sapere se Willo..” si bloccò vedendo lo sguardo triste di Tara “Oh Dio, mi dispiace, Tara..non volevo..”
    “Willow non sta bene. Dawn ha detto che non è uscita dalla camera neanche per fare colazione.. e io non so ancora cosa è successo esattamente..”
    “Fra poche ore saremo a casa ..tutti insieme e cercheremo di capire cosa le sta accadendo”

    Tara annuì, si fidava di lei. Sebbene loro due non avessero mai parlato molto, Buffy sentiva un certo legame con lei. Tara, in qualche modo, le ricordava Angel e Buffy le voleva bene. Era certa che lei amasse Willow, e non fu un caso che la notte scorsa volle ricordarlo anche a lei.

    “Tara ti ama. Io lo so”

    Buffy lo sapeva per certo, perché lei aveva conosciuto l’amore di Angel e sapeva cosa volesse dire essere amata da qualcuno in modo disinteressato. In quel momento non poteva non mettere a confronto il comportamento di Angel con quello di Spike. Lui diceva di amarla ma non era così. Era Angel quello che l’amava davvero, proprio come Tara amava Willow. Per questo l’aveva lasciata. Voleva che lei sapesse che amore non significa accondiscendenza passiva. Chi ama non può farsi complice dell’infelicità e dell’auto distruttività della persona che dice di amare. Tara, vedeva i pericolosi percorsi che stava seguendo Willow e non poteva stare a guardare in silenzio. Voleva aiutarla, anche se questo comportava il doversi separare. E se ripensava a Spike, non poteva sentite che disgusto. No lui, non l’amava, questo era certo.

    Prese il telefono e chiamò al Magic Box.

    “Dawn? Perché non sei a scuola? Okkk. Ho detto ok, ho capito. Cosa? Oh si, è bellissimo, presto lo vedrai, è piccolissimo ed è così.. come? siiii.. esatto.. morbidoso, tutto da coccolare”

    Si guardò intorno, ricordando di non essere sola “è mia sorellina.. lei è un po’.. scusatela” Gli altri sorrisero e lei continuò la telefonata. “Stanotte saremo di ritorno, nel frattempo dovresti fare delle cose per me, alcune modifiche. Ti va di darmi una mano? Ok, dobbiamo fare degli spostamenti. Io e te staremo insieme nella stessa stanza. Angel e Connor hanno bisogno di tranquillità e prenderanno una delle nostre.. DAWN? Lo so che vuoi la camera tutta per te, ma è solo per un po’. No.. io e Angel non dormiremmo insieme.. dì a Xander di darsi una calmata”

    Tara, Fred e Wesley si lanciarono complici sguardi d’intesa e Tara parlò per tutti e tre. “Buffy, po-potresti dire a Willow di spostarsi nella tua ca-camera. Tu, Angel e il bambino potete stare lì. È più gra-grande. Era la ca-camera di tua madre.. mi sembra la so-soluzione più giusta”

    “Dawn, aspetta.. ora chiudo un attimo. Ti richiamo io. Non muoverti da lì.”

    Tara era nervosa. Aveva cominciato a balbettare, il suo disagio era evidente, e Buffy si chiedeva perché. Fred intervenne per darle una mano “Ok, lo so che non conosco la tua casa Buffy, ma credo che Tara abbia ragione. Voi due siete adulti, non credo che condividere la stessa camera possa compromettere nulla, checché ne dica Cordelia ..e poi andiamo su, non sarete mica soli.. Connor sarà il vostro angelo custode” Buffy rise, che Connor fosse un angelo non vi era alcun dubbio. Anche Wesley pareva d’accordo. Volevano che lei e Angel dormissero insieme? Si, era evidente, ma perché?

    “Buffy, dopo.. dopo la vostra prima volta, quanto tempo siete stati insieme tu e Angel? voglio dire.. senza fare sess.. insomma, hai capito cosa voglio dire. Ero a Sunnydale in quel periodo, ricordi? quindi so che siete in grado di gestire questo e io.. noi tutti.. ci fidiamo di voi.”

    Accidenti, ne aveva fatta di strada il giovane Wesley, era davvero cambiato molto. Certo che ricordava quel periodo, e come avrebbe potuto dimenticarlo? Wesley era stato il suo osservatore. Suo e di Faith e ricordava anche benissimo, che era disposto a lasciar morire Angel di una morte atroce, purché lei non si distraesse dall’apocalisse di quel maledetto sindaco. E ora guardatelo qui. Lavorava per Angel ed era il suo migliore amico. La vita non avrebbe mai smesso di stupirla.

    Sentì un ondata di forza invadere il suo essere e di nuovo si sentì connessa al mondo che la circondava. Un po’ per la telefonata con Dawn, con cui aveva parlato di Angel e Connor e un po’ per le parole dei tre che stavano davanti a le, ma lei sentì di essere se stessa ancora una volta. Guardò queste persone come se le vedesse per la prima volta. Gli amici di Angel erano persone speciali e lo amavano. Angel era la ragione per cui si erano uniti ed era la missione di Angel ad animare la squadra. Fred, Wesley, Lorne e Gunn erano la famiglia dell’uomo che lei amava e non poteva che amarli a sua volta ..compresa Cordelia, che sembrava avere un posto speciale nella squadra di Angel. Doveva assolutamente parlare anche con lei. Non le piaceva la sua ostilità e forse era solo un atteggiamento passeggero ..almeno così sperava.

    “Grazie Wesley. Forse avete ragione, inoltre questa soluzione non sconvolgerà la vita di Dawn” risero tutti insieme “era terrorizzata all’idea di condividere la stanza con me. La chiamo subito”

    “Dawn..ok cambio di programma. Abbiamo pensato che è meglio se è Willow a trasferirsi in camera mia, contenta? okkk, okkk ..e devi dire a Xander che riesco a sentire quello dice, visto che sta urlando ..e che, a differenza sua, c’è ancora qualcuno che si fida di Angel ..e di me. Bene, ora ascoltami devi comparare alcune cose, fatti accompagnare da Anya. Una culla, un fasciatoio, una cesta per i giocattoli e.. Ohhh.. si va bene, ma animaletti di pezza morbidi e porta anche mister Gordo nella camera di mamma. Non so..tu hai qualche idea? direi giallo, o verde, celeste? insomma colori tenui e caldi.. Ah si, giusto! compra anche quello, credo si chiami marsupio, o qualcosa del genere ..e brava la mia sorellina. No, tesoro è troppo presto, lui è piccolo e ancora non cammina. Quando sistemi la camera di mamma, fatti aiutare da Willow, ok?” Buffy guardò Tara che urlò a Dawn “si Dawn ..e possibilmente senza usare la magia” Buffy annuì “Dawn? passami Xander adesso, si anche io ti voglio bene. Xander? dai una mano a Dawn per l’acquisto dei mobiletti nuovi ..lo so, lo so che sei un esperto falegname, ma ci occorre subito. Si, stanotte saremmo a casa ..e cerca di coinvolgere Willow, almeno sarà occupata in qualcosa che la tenga lontana da Amy e da quel tipo losco.. quello ha tutta l’aria di essere un bastardo senza scrupoli. No, Xander adesso non ricominciare con questa storia. Angel HA bisogno d’aiuto e noi lo aiuteremo ..o meglio, tu sei libero di non farlo, ma IO lo aiuterò. Si certo, ci saranno tutti, anche gli amici di Angel ..si esatto, anche la tua ex.. okkk”

    Prese gli ultimi accordi con loro e riattaccò soddisfatta. “Proprio come Angel. Sei un vero leader, Buffy ..voi due vi somigliate molto” disse Fred. “Direi proprio di si, Fred” disse Wesley compiaciuto. “Non per niente sono stato il suo osservatore.. anche se in effetti non mi ascoltava per niente e faceva assolutamente a modo suo.. e ora sono il capo di Angel, quindi entrambi sono stati sotto la mia guida” Buffy e Wesley risero divertiti ricordando i vecchi tempi, e anche se in passato vi erano state delle incomprensioni fra loro, al momento erano totalmente alle loro spalle. “Si cresce Wes. A volte facciamo degli errori ma da essi impariamo molto. Per me è tutto ok, il passato è passato.” Lui annuì, concordando. Buffy guardò Tara e ricordò le parole di Angel “ho bisogno di parlare con te.. da sola.. hai un momento?”

    Fred e Wesley uscirono lasciandole sole e si unirono a Lorne e Gunn. “Dove è Cordelia?” chiese Wesley. “Già!” aggiunse Fred “è da un po’ che non la vedo in giro” Gunn li guardò storto “e come avreste potuto? eravate chiusi in quell’ufficio da ore.. si può sapere cosa stavate facendo?” Fred e Wesley sorrisero compiaciuti “è una sorpresa” e un attimo dopo Lorne capì anche ciò che loro non dissero con le parole “allora? siete riusciti a capirci qualcosa?” Fred guardò Wesley come a chiedergli il permesso di poter rispondere e lui annuì. “direi proprio di si, dobbiamo solo verificare alcune cose, ma il più è fatto”


    “Fatto cosa?” chiese Cordelia uscendo dalla cucina con un grosso panino in mano. “Che c’è? perché mi guardate così?” rise, notando che guardavano il panino “Ah, questo? Avevo fame”
    Lorne urlò, comprimendo con forza le orecchie come a volerle proteggere da qualcosa di doloroso “Dio, è fortissimo adesso.. ma non lo sentite anche voi? Un ronzio continuo e sibillante.. ahhh i mie poveri timpani. Sapete che vi dico? Non vedo l’ora di lasciare l’albergo e poi dicono che Sunnydale sia una cittadina davvero carina”

    “Sunnydale?” disse Cordelia

    In quel momento Buffy e Tara uscirono dall’ufficio e si unirono al gruppo. “Si Cordelia, abbiamo deciso che Sunnydale è il posto più sicuro per..” disse Wesley ma fu subito interrotto “Puoi scordartelo. Io non torno a Sunnydale neanche morta.. e poi cosa vuol dire abbiamo deciso? chi ha deciso?”

    Buffy fece appello a tutto il suo autocontrollo. Non era anche Cordelia un membro della famiglia di Angel? già! A quante pareva si ..e non aveva deciso, proprio poc’anzi, di rispettare le scelte di Angel? tutte le scelte di Angel?..e già! quindi radunò tutte le sue forze e sorrise a Cordelia. “Io. Sono stata io a decidere”

    “Ti sei auto nominata come nostro nuovo capo? Questa non è la tua città. Qui non sei nessuno”

    “No, Cordelia le cose non stanno così. Lo capisci che Connor qui è in pericolo? Capo o no, io penso che sia la cosa più giusta da fare” ridacchiò un po’ a disagio “io ..e anche Angel.. anche se ancora non ne abbiamo parlato in modo esplicito.. insomma non abbiamo ancora parlato dei dettagli, ma..”

    “..quindi fammi capire bene, Angel non sa ancora che tu hai deciso per lui? e speri che lui lasci Los Angeles e torni a Sunnydale? perché è questo ciò che hai sempre voluto, non è vero? Tu vuoi che lui torni insieme a te. Notizia flash, mia cara. Angel non tornerà a Sunnydale e lui non è più lo stesso che conoscevi. Lui ha una missione ora e non l’abbandonerà di certo per te.”

    “Ciò che io voglio o non voglio, non è affar tuo, Cordelia ..e non credo che Angel sia cambiato come dici tu. Ma adesso, la missione di Angel ha un nome diverso. Il suo nome è Connor. Se tu fossi stata un po’ meno occupata a pensare a te stessa, avresti già capito che è così. Dici di conoscerlo e di volergli bene, ma a questo punto comincio ad avere dei seri dubbi, sai? Hai idea di cosa Connor significhi per Angel? Lui ha un figlio adesso.. un figlio umano. Ha un anima e un cuore che batte ..e la sua vita dipende totalmente da lui. Hai pensato anche solo per un momento a tutto questo? Se tu hai una soluzione diversa, io sono tutta orecchi. Avanti sentiamo cosa proponi, se è una cosa sensata non esiterò a seguirti. Hai avuto delle visioni? Le Forze dell’essere ti hanno forse dato delle indicazioni, su come fare per proteggere Connor?”

    Buffy aveva toccato un nervo scoperto e Cordelia in cuor suo sapeva che lei aveva ragione. Ma ogni volta che la sua vita si incrociava con quella di Buffy, lei non ne aveva ricavato che guai. Perché questa volta doveva essere diverso? E comunque non le avrebbe permesso di comandare a casa sua. Lei era solo un ospite e doveva stare al suo posto.

    “Lo so che Connor è importante per Angel e che tu ci creda o no, noi vogliamo aiutarlo. Tu non c’eri quando Darla si è presentata con il pancione e non puoi sapere cosa abbiamo fatto per Angel e Connor.”

    Buffy rise “Avanti Cordelia, Connor è nato solo poche ore fa.. cosa hai fatto di tanto importan..” Si fermò e non continuò oltre, in fondo lei aveva ragione “Ok, scusami non volevo essere scortese, e hai ragione.. io non c’ero.. ma ora si, ora sono qui”

    “Non abbiamo bisogno di un capo, Buffy. Noi abbiamo già un capo ed è Wesley” disse Cordelia.

    “Cordelia..” poi si fermò e guardò Wesley “Già, è vero! nonostante ne abbiamo parlato anche prima.. non capisco..Wes perché sei tu il capo?” chiese sorridendo, nel tentativo di smorzare la tensione. Lorne si affrettò a spalleggiarla. Più conosceva Buffy e più le piaceva. La ragazza aveva il fuoco nelle vene, altro che tipa silenziosa e taciturna, sembrava una vera tigre quando si trattava di proteggere le persone che amava. E Angel e Connor erano assolutamente in cima alla sua lista. Era riuscita a mettere a tappeto Cordelia, usando solo l’amore che la univa ad Angel e Cordelia aveva capitolato, come mai prima d’ora. “Vedi, piccolo e tenero batuffolino vivace.. a volte diamo troppo importanza alle parole. Si è vero, Wesley è il nostro capo, ma io penso che sia più giusto dire che Angel ha scelto un ottimo direttore d’orchestra per la tua sinfonia. Senza offesa Wes..ma anche tu sai che è così” Buffy rise divertita “io sarei un piccolo e tenero batuffolino vivace?” ..e concordava assolutamente con lui. Wes era sicuramente un buon capo, ma l’anima del gruppo era la missione di Angel.

    “No, infatti. Non sono per niente offeso. Le cose stanno proprio cosi” rispose Wesley ridendo anche lui insieme a Buffy. “Se Angel ti ha nominato suo direttore d’orchestra, deve aver avuto i suoi buoni motivi, quando è successo?” Wesley rise ancora “Oh beh, è una lunga storia”

    “O magari no” incalzò Cordelia. “Angel ci ha licenziati qualche mese fa ..e sai perché? perché ha perso la testa per quella biondina da quattro soldi. E adesso sta per accadere di nuovo. Wesley forse non l’ha ancora capito, mai io si. Tornare a Sunnydale è solo l’inizio della fine. Possibile che non capisci Wes? Angel ci sta licenziando di nuovo e sempre per colpa di una.. e non ho più avuto nessuna visione da quando lei è qui.”

    “E io cosa centro con tutto questo?” chiese Buffy.

    “Cosa centri? e me lo chiedi? quando sei nei paraggi, tu centri sempre. Hai deciso di rovinare ancora la mia vita? Da quando sei arrivata a Sunnydale non hai fatto altro che rovinare tutto.”

    “Non ho tempo per queste cose adesso, devo tornare su.. ma io e te dobbiamo parlare. Da sole. Non ho alcuna intenzione di rovinarti la vita, e sai perché? perché questo vanificherebbe tutte quelle volte in cui invece ho salvato la tua vita ..e ora se vuoi scusarmi..”

    Le voltò le spalle e si diresse velocemente verso le scale. Lorne la guardò salire e sorrise. Aveva avuto conferma ai sui dubbi, Mentre lei si avvicinava fisicamente ad Angel la sua aura risplendeva e le impurità negative si dissolvevano. Era una cosa incredibile.
     
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  15. Janas.
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    Parte nove

    Si precipitò dentro la camera di Angel ..e un istante dopo dimenticò Cordelia e tutto il resto. Loro due erano svegli e Angel era indaffaratissimo con pannolini e orsacchiotti. Non poté fare a meno di sorridere.

    “Serve aiuto?” Lui ridacchiò “No. Ho capito come funzionano questi così moderni, più o meno ..e Connor ha deciso di collaborare” risero insieme.

    “Stai bene?” lei annuì “Si, ero.. ero scesa a telefonare e..” si sedette sul letto accanto a Connor e fu lei che finì di vestirlo, mentre Angel andò a scaldare il latte. Sembravano gesti pianificati da tempo, come se loro fossero una normalista coppia di genitori..come se avessero fatto tutto questo un’infinità di volte. “Buffy ho sentito tutto, so cosa è successo giù” disse Angel, tornando con il biberon e porgendolo a Buffy. “Lascia perdere Cordelia, con lei me la vedo io, ma dopo. Adesso dimmi.. hai parlato con Tara?”

    Lei prese il piccolo in braccio e si sedette sul divano, mentre Connor succhiava senza fare storie. Buffy lo guardava come se fosse il tesoro più prezioso del mondo. Parlava a bassa voce, non voleva spaventarlo.

    “Sei preoccupato anche tu, vero?”

    “Si, lo sono. Ci hai parlato?”

    “Si..ha detto che secondo lei è tutto ok, ma non appena torniamo a casa ricontrollerà tutto. Qui non ha l’occorrente sotto mano ..per quanto riguarda Cordelia, vorrei parlarci io..”

    Angel si sedette accanto a lei, mentre ripiegava alcune tutine di Connor e anche lui parlava a bassa voce. “Come vuoi, ma non aspettarti granché. Quando le cose non girano come lei vorrebbe, diventa un po’ insensibile e a volte esagera. Noi ci siamo abituati e sopportiamo le sue stranezze. Le vogliamo bene e lei ne vuole a noi”

    “Sembra preoccupata per le sue visioni. Ha paura di perdere qualcosa ..in fondo la capisco”

    “Ah si, lei ha questa idea fissa che senza le visioni, smetterebbe di essere importante, ma non è così. Io continuerei ad essere suo amico e a volerle bene ed è così anche per gli altri. Ma riuscire a far capire questo a lei, non è un impresa facile”

    “Angel, è lo scopo della sua vita, se non può più aiutare te… lei pensa di essere inutile”

    “Lo scopo? No, Buffy lo scopo non è una cosa immutabile. Ogni momento che viviamo è unico e irripetibile e ogni singolo momento ha uno scopo da realizzare ed è sempre diverso.”

    “Ho capito cosa vuoi dire, ma parlavo dei grandi scopi della vita.. della missione”

    “Si, lo so.. ma non cambia niente. Guarda me per esempio. Lo scopo della mia vita è cambiato un infinita di volte. Prima la mia grande missione era.. aiutare una certa cacciatrice” risero insieme e pareva che anche Connor sorridesse alle loro parole. “Mi sa che sta ascoltando anche lui” disse Buffy “e gli piace molto quello che dice il suo papà, vero piccolo?”

    “Poi la mia missione è cambiata” continuò Angel “Le Forze dell’Essere mi hanno messo sulla strada di Doyle e di Cordelia. Le nostre vite si sono incrociate e ci siamo uniti intorno ad una missione comune. Il nostro scopo era aiutare gli indifesi. E l’abbiamo fatto, perché era la strada per la nostra redenzione.”

    “Non so Doyle, perché non ho mai saputo nulla della sua vita, ma Cordelia non credo abbia nulla a che fare con la redenzione..gusto?”

    “Dici? Allora hai dimenticato chi era Cordelia al liceo? Pensi che anche lei non debba..”

    “Ok, ok” disse Buffy divertita “Non l’ho dimenticato e ho avuto un piccolo promemoria proprio poco fa”

    “Tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare.. comunque quando ho incontrato di nuovo Darla la mia missione è passata in secondo piano e mentre stavo per perdermi, la vita mi ha messo di fronte ad un altra grande missione. La mia missione, adesso è lui. Mio figlio. Lui deve vivere ad ogni costo. Lorne ha detto che Connor è più di una missione. Lui è dono prezioso e io non..”

    “Non accadrà nulla a Connor. È una promessa. Io non lo permetterò”


    Lui si schiarì la gola con un colpo di tosse. Era commosso, ma continuò a parlare. “Quindi Cordelia sbaglia se pensa che tutta la sua vita, ruoti intorno alle visioni. La sua vita vale molto di più e continuerà ad avere valore anche se le visioni passassero a qualcun altro. La vita di Wesley ha smesso di avere valore, quando è stato licenziato dal Consiglio? Certo che no. Credi che..giusto per fare un esempio.. credi che una persona che ha fatto il medico per tutta la vita, cessi di avere valore quando andrà in pensione. No, non smetterà di essere importante per qualcuno.. i figli..i nipoti.. Gli scopi cambiano continuamente Buffy, e sta a noi saperli cogliere. Se vivi seguendo questa linea, vedrai che tutto diventerà chiaro. L’errore che facciamo tutti quanti, è che ci aspettiamo qualcosa dalla vita. Tutti ci chiediamo che cosa voglio dalla vita, ma sbagliamo. Dovremmo invece chiederci cosa la vita vuole da noi e quando quella domanda arriva, dobbiamo essere pronti a rispondere. Dalla nostra risposta può dipendere la salvezza del mondo intero o di un singolo essere umano. Ma non cambia molto. Poi ci sono scopi che ritornano..o che credevamo di aver perduto e invece sono ancora di fronte a noi, perché la vita, in quel momento ci chiede esattamente di fare proprio quella singola azione. Credo che quella certa cacciatrice..quella della mia prima grande missione, abbia ancora bisogno di me.”

    Le sorrise ..e aveva una voglia matta di baciarla.

    Buffy lo ascoltava con attenzione, sorrideva commossa. Aveva dimenticato quanto potesse essere bello ascoltare il suono della sua voce. Dio, l’amava da morire. Ogni volta riusciva a trovare le parole giuste e ogni volta arrivavano dritte al cuore. Lui le sfiorò le labbra con le sue. Non riuscì a trattenersi. Dio, l’amava da morire. Aveva dimenticato quanto potesse essere bello essere guardato con occhi pieni d’amore. Ogni volta riusciva a stupirlo e ogni volta il verde dei suoi occhi arrivava dritto all’anima.

    Già! La sua preziosa anima. Era meglio staccare subito le labbra dalle sue. L’anima doveva rimanere esattamente dove si trovava. Si guardarono in silenzio, maledicendo gli zingari e la loro stupida, stupidissima clausola. La perfetta felicità non poteva far parte della loro vita.

    “Angel? prima ho visto che stavano lavorando su un libro, sai di quelli antichi e preziosi. Quelli che Giles custodisce tanto gelosamente.. puoi dare un occhiata? Mi sa che c’è qualcosa che non ci stanno dicendo.. non sarà qualcosa che riguarda Connor?”

    “No, non credo. Wesley me lo direbbe se ci fosse qualcosa.. pensi che Connor abbia qualcosa che non va? Lui è umano e ha un anima..non c’è nulla di demoniaco in lui.. dobbiamo farlo vedere da un altro pediatra.. quella tipa dell’ospedale non mi sembrava così esperta ..e anche l’ecografia che ha fatto Wes.. insomma potrebbe non aver letto giusto.. ma me lo direbbe se Connor fosse..”

    La sua ansia era alle stelle e Buffy si pentì subito di aver parlato “No. Connor non ha nulla che non va. OK? proprio nulla.. lui è.. guardalo Angel. Guardalo adesso, sta bene.. con il pancino pieno e.. sveglio come un grillo. Se questo ti tranquillizza, domani sera, noi due insieme, lo porteremmo dal pediatra.”

    Angel si calmò. “Non credo dormirà, si è appena svegliato”

    Prese il biberon vuoto e lo portò in cucina. “Hai fame? vuoi mangiare qualcosa?” chiese, mentre controllava nel frigo. “Pizza surgelata ..oppure, okkk ci sono anche delle uova e del formaggio ..e anche del gelato”

    Lei si sedette sul letto a gambe incrociate, sistemando Connor nel suo grembo e mentre lui giocherellava con un dito di Buffy, lei con l’altra mano teneva il libro di cui aveva parlato Angel. Doveva saperne di più sui neonati.

    “Va bene qualsiasi cosa. Si, in effetti ho un po’ di fame”

    Angel tornò poco dopo con dei piatti pieni di cibo che poggiò sul letto e si sedette anche lui, proprio di fronte a loro due ..Connor succhiava beatamente il suo pollice ..Buffy mangiava e leggeva il libro “Oh, oh.. senti questa. Lo sapevi che se poggi il dito sul palmo della mano di un neonato, lui risponde chiudendo intorno le sue piccola dita?” ..e Angel era tutto intento a disegnare loro due “No non lo sapevo..non sono ancora arrivato a quel capitolo” Buffy rise “Beh, ci credo.. io ho cominciato dalla fine”

    “Connor? ehi piccolo… avanti guarda papà, questo è il tuo primo ritratto, sai?”
    “Angel, dobbiamo comprare subito una video camera ..voglio filmare ogni momento della sua crescita”
    “Uhm Uhm”
    “Non ti ho ancora detto della telefonata con Dawn. È super eccitata per l’arrivo di Connor ..vuole comprare un marsupio”
    “marsupio?”
    “Si, quelle sacche che si legano sul davanti o anche sulla schiena.. così posso portarlo a spasso tranquillamente, e contemporaneamente ho le mani libere ..sai potrebbe essere utile quando..”
    “Tu non andrai a caccia con Connor. Beh non subito.. forse fra qualche anno.. vero Connor?”
    “Certo che no.. ma lui uscirà con me durante il giorno, mentre papà dorme.. vero Connor?”
    “..e gli altri che dicono? Xander ad esempio.. ha già affilato il suo paletto di legno?”
    “Ah.. lui mi sa che è una causa persa.. un po’ come Cordelia.. chissà che faccia faranno quando si rivedranno e chissà come la prenderà Anya..”
    “Anya? Parli della tipa che ci ha spedito in quella realtà alternativa? Quella che ha richiamato la Willow vampira? era un demone della vendetta.. che centra con Xander?”
    “Si, si.. proprio lei… centra molto con Xander.. sta per diventare sua moglie e non è più un demone..”
    “Oh”
    “Angel? Ricordami di domani per favore, mercoledì mattina devo vedere l’assistente sociale. Ho difficoltà a memorizzare le cose, ci sono momenti in cui tutto sembra scivolarmi addosso..”
    “Certo ..e Tara deve controllare che tutto sia andato bene ..ma questa sensazione è normale..”
    “Lo spero.. comunque prima era persistente e costante..mentre ora va solo a momenti..”
    “eccolo qua.. finito.. che te ne pare?”
    “Angel? è bellissimo..come fai a catturare gli sguardi in questo modo? Visto Connor? il tuo papà è un vero artista..anche se io non ho proprio questo sguardo..non di recente almeno”
    “ti sbagli invece.. tu adesso hai proprio quello sguardo ..non avrei potuto disegnarlo se non l’avessi visto ..Buffy ti fidi di me?” – “Si” – “Passerà..è solo una cosa momentanea..anche per me è stato così..anche se io non era certo in paradiso..ma avevo te vicino e..” – “..e io ho te”

    Parlarono ancora, ed insieme elaborarono un piano per sfuggire all’attacco dei demoni che circondava l’albergo.

    “…come facciamo ad uscire da qui senza che ci seguano? Non appena mettiamo un piede fuori, saremmo di nuovo visibili”

    Vagliarono ogni possibile alternativa e arrivarono alla conclusione che per il momento era meglio lasciare Los Angeles. Ribadirono ancora che Sunnydale poteva offrire maggior protezione, almeno per un po’. Sunnydale era una vera calamita per demoni e vampiri, era la bocca dell’inferno e non era certo un posto sicuro, tutt’altro ..ma per un po’ avrebbe funzionato. Avevano bisogno di tempo per escogitare qualche altro piano. Angel e Connor non potevano passare il resto della loro vita a nascondersi, ma per il momento non c’era molto altro che loro potessero fare.

    “Questo terrà lontana la W&H. Loro non mi vogliono qui. Io sono la loro spina nel fianco, ma se non mi vedranno in giro, a rovinare le loro apocalissi, perderanno interesse e smetteranno di seguirmi”

    “Giusto!” disse Buffy “Per quanto riguarda la setta dei vampiri, credo che non saranno così sciocchi da cercarvi nella città della cacciatrice. L’unico pericolo reale direi che rimane quel tizio. Holtz. Devi dirmi tutto di lui, chi è? perché c’è l’ha tanto con te?”

    Angel le disse tutto su Holtz e di come Angelus e Darla sterminarono la sua famiglia.

    “Vedi? in fondo lui..è uno dei buoni” Buffy non volle sentire ragioni. “Non mi importa. Buono o no..se solo si avvicina a Connor, dovrà vedersela con me.”

    In quel momento entrò Fred e disse che Lorne voleva parlare con entrambi di una cosa della massima urgenza. Scattarono in piedi all’istante. Percepirono subito il pericolo. Insieme. Contemporaneamente. Subito pronti a combattere.

    Buffy stringeva Connor strettissimo al suo petto e Angel abbracciò entrambi, proteggendoli con il suo corpo. Lasciarono la camera e seguirono Fred.

    Non appena Lorne li vide scendere, ebbe un senso di stordimento. Non aveva mai visto nulla di simile. Era letteralmente senza fiato. Davanti a lui, si muoveva con grazia, la cosa più bella che avesse mai visto.

    Angel, Buffy e Connor erano avvolti da un aura brillantissima, lucente e dorata. Dal centro dei loro corpi, proprio all’altezza dei loro ombelichi, si diramavano dei sottili filamenti di luce e si intrecciavano vicendevolmente, formando un triangolo di luce.

    Da Connor, i filamenti si dividevano in due parti uguali, per andare poi a collegarsi, una parte con Angel e l’altra con Buffy. La stessa cosa accadeva per Angel e Buffy. Parte dei filamenti che nascevano dal ventre di Buffy, andava ad unirsi sia con Angel che con Connor e Angel univa i suoi, con suo figlio e con la donna che amava.

    Era una visione quasi impossibile da sostenere, tanto era bella. Loro tre era connessi strettamente l’un l’altro. Inestricabilmente uniti dai loro centri di luce. Quello era il centro della vita. Dove tutto nasce e mai può morire.

    Lorne, per la prima volta in vita sua, vide l’eternità e comprese il vero significato dell’amore. La luminosità era troppo intensa per lui, non poté guardare oltre. Si accasciò esausto e perse i sensi.

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    grazie ragazze... Silvia, :D nessuna mi conosce come te.. oneshot non fa per me.. non ci riesco :huh:
     
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120 replies since 20/10/2011, 16:29   1089 views
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