' Tu, il mio colpo all'anima'

Corse, o forse volò? Ma la raggiunse. E l'abbracciò. E constatò che era reale. Era viva e aveva in braccio suo figlio.

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  1. SilviaLivre
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    AUTORE: Silvia@HBH
    LINK ALLA FF: Tu, il mio colpo all'anima
    SUMMARY: Angel e Buffy sono lontani, diversi o meglio cambiati, non sono parti più uno dell'altra. Ma c'è qualcuno più in alto di loro che farà in modo che il loro destino si riunisca e anzi si sigilli di nuovo, come avrebbe dovuto sempre essere. Ma per raggiungere il paradiso, bisogna vivere l'inferno.
    TIME LINE: scombussolo un po' tutto. INIZIO: 3° Stagione di Angel – Connor è stato rapito, senza l'aiuto di Wesltey, di lì in poi il gruppo cerca di ritrovare Connor e in parallelo lavorano come al solito. Ci sarà Cangel negli anni futuri, però niente Connor adulto, nessun Groosalugg, niente Bestia, nessun ritorno di Angelus. Per Buffy: dopo il ritorno di Buffy in vita, non c'è stato alcun incontro tra B/A dopo il suo ritorno in vita, in quanto B si è rifiutata di vedere Angel. Lei è cambiata. Capirete.



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    PROLOGO


    Luce scintillante, che scendeva all'improvviso da un punto di fronte a lei, come un elica. Luce accecante, si illuminava, oltre il limite umano di sopportare la luce. Buffy fu costretta a coprirsi gli occhi, ancora stupefatta dalla situazione. Appena le fu possibile riaprì gli occhi e un essere era già di fronte a lei. Ma non ebbe paura. Come per facoltà innata, Buffy capì che la creatura di fronte a lei, sebbene non umana, era un suo alleato. Neanche nell'aspetto sembrava minaccioso, poteva benissimo essere scambiata per una donna normale, sebbene una donna di oggi non indosserebbe tuniche lunghe fino ai piedi bianche e oro. Buffy non poté che ascoltare quello che quella donna le voleva dire, sicura che qualcosa o qualcuno fosse in pericolo, e che aveva bisogno di lei. Non fece alcun movimento con le labbra eppure Buffy poteva giurare sulla sua vita, che aveva sentito molte parole provenienti da quella creatura, in pochi centesimi di secondo. La creatura apparì e scomparì alla vista di Buffy per pochi attimi, forse quattro, ma il cervello di Buffy aveva immagazzinato tantissime informazioni. E aveva compreso che aveva un compito, una missione, che solo lei poteva svolgere, ma di cui nessuno doveva essere informato.


    Buffy tornò a casa come un automa. Doveva pensare. Doveva fidarsi, il suo istinto faceva opposizione, ma lei lo sapeva, ne era certa: quella creatura non mentiva. Si era definita un messaggero, un messaggero di pace. Era giunta sulla terra, anche se per pochi secondi, per avvertirla, per mostrarle la via che doveva intraprendere per salvare il futuro. Era stata un eccezione alla regola, nessuno appartenete ai Poteri che Sono era giunto sulla Terra, preferivano avere diversi tramite. Questo significava solo una cosa pensò Buffy, la faccenda era molto seria. Il messaggero era stato chiaro riguardo alla sua missione e su come fare a compierla. Aveva parlato di una ricompensa al termine della missione. “Una ricompensa per aggiustare le cose. Per far compiere il destino come avrebbe dovuto compiersi da tempo”, queste erano state le parole esatte del messaggero. Ma la donna era stata perentoria: la missione doveva iniziare quella notte stessa, in fondo vi era un bambino da salvare.



    Capitolo 1


    Buffy aveva fatto tutto ciò che serviva per l'incantesimo. La donna mandata da lei, le aveva spiegato ogni mossa, ogni parola. E Buffy senza esitazione le compì nella sua stanza. Seduta nel cerchio creato appositamente da lei con delle polveri magiche ripeté per tre volte la formula magica. E tutto funzionò. Buffy aprì gli occhi e capì che non era più a Sunnydale. Alberi, ecco quello che vedeva attorno a lei. Era circondata da alberi. Si trattava di una foresta pensò. Fin dove poteva vedere, vedeva la continuazione di quella foresta. Era arrivata, non sapeva come né dove né quando. Sapeva però una sola cosa, l'unico cosa che realmente le interessava: sapeva il perchè si trovava lì. Come se sciolta dall'effetto di un incantesimo, Buffy che fino ad allora era rimasta immobile, iniziò a correre in quella foresta.


    Nello stesso momento a Los Angeles, un padre seduto sul pavimento di fronte a quel che restava di una culla andata in fiamme, sussurrava semplici parole “Io avevo un figlio”, mentre una ferita nel suo cuore sanguinava.

    2 anni dopo.
    Buffy osservava l'avversario di fronte a sé. Né demone né umano. Invincibile di sicuro, un Dio. Era lui che aveva iniziato la guerra sanguinaria che la coinvolgeva ormai da due anni. Lei era cambiata ancora di più. Negli attimi che precedevano il duello, Buffy pensò a sé. La ragazza di sedici anni che era stata le sembrava lontana anni luce, o peggio non le sembrava mai esistita. Il suo corpo era cambiato, si era rinforzato, si era adattato alla lotta perenne. La sua mente era cambiata, non pensava più a fare la cosa giusta, ma alla sopravvivenza. Il suo cuore era cambiato, non c'era stato più spazio per l'amore. Ciò che aveva affrontato andava oltre all'immaginazione di qualsiasi creatura che aveva messo piede sulla terra. Aver affrontato i suoi incubi le sue paure, se stessa era stato solo la punta dell'iceberg. C'era solo Connor per lei ora, e doveva scontrarsi contro quella divinità infernale, per lui, per poter salvare quella creatura che da due anni allevava e proteggeva. Suo figlio.


    Niente sarebbe stato come prima, se avesse vinto, avrebbe potuto fare ritorno sulla terra, abbandonare quella dimensione con suo figlio, e avrebbe potuto iniziare a vivere.
    Vivere. Le faceva uno strano effetto pensare quella parola. Ne sarebbe stata in grado? Di nuovo? Avrebbe saputo cancellare gli anni che aveva vissuto in quelle dimensioni e iniziare a fare la madre normale? Buffy non lo sapeva. Forse non sarebbe stata una madre normale, ma di sicuro sarebbe stata madre. Non avrebbe sacrificato più la sua vita per essere cacciatrice o per gli altri, si sarebbe sacrificata solo per Connor. Non avrebbe sprecato la sua terza possibilità di vivere.
    Dopo la lotta contro Glory, dopo il suo ritorno sulla terra non sapeva dire se le cose stessero andando bene, era stata interrotta da quella missione prima di scoprirlo. Ma di certo non era più la Buffy pre-morte. Era cambiata, dentro di lei era cambiata. Qualcosa si era spento, ma insieme ad esso si erano accesi nuovi poteri. Per mesi aveva confessato questo solo a Spike. L'unico che l'avrebbe capita, che non avrebbe avuto paura, l'unico a Sunnydale che non l'avrebbe guardata con disprezzo. L'unico che l'ha aiutata. Spike? Chi sa come stava. Era ancora a Sunnydale? Si. Sapeva di poter contare su di lui, si è occupato di Dawn come avrebbe fatto lei. L'aveva cercata dopo la sua scomparsa...? Voleva poterlo riabbracciare. 'Infondo mi ha veramente aiutato dopo il mio ritorno dal paradiso' pensò.


    Bè si forse anche Angel l'avrebbe fatto se lei avesse accettato di incontrarlo, ma non poteva fidarsi di lui, era passato troppo tempo, e lui era cambiato. Non sapeva allora se i poteri provenissero dal bene o dal male, e lei non voleva complicazioni. Lui avrebbe capito che lei era tornata diversa dall'oltretomba. Avrebbe informato gli altri. E se i suoi poteri fossero stati demoniaci... non poteva sopportare di vedere il disprezzo negli occhi dei suoi amici. La sua vita le era sembrata già incasinata abbastanza. E poi dopo quello che lui aveva fatto... rinunciare a lei, in quel modo. Non sapeva se lo poteva perdonare. Lei non poteva vederlo e riaprire vecchie ferite, che col la morte si erano chiuse, sigillate, con delusione e rancore. No. Aveva fatto benissimo. La sua vita ormai è altro. Ed era di fronte a lei, era quel nemico. Buffy poteva solo aver fiducia nel suo piano e credere in chi l'aveva indirizzata qui.

    Capitolo 2

    Luce scintillante, che scendeva all'improvviso da un punto di fronte a lei, come un elica. Luce accecante, si illuminava, oltre il limite umano di sopportare la luce. Buffy fu costretta a coprirsi gli occhi, non più stupefatta dalla situazione. Appena le fu possibile vide la stessa donna di due anni prima apparire di fronte a lei. Buffy estrasse il pugnale dal suo nemico, e guardò il sangue che scendeva dalla punta fino a sporcare le sue mani. Poi alzò gli occhi per osservare la donna mentre un sorriso sereno le percorse il volto.
    “Lo sapevo che ce l'avresti fatta. Io credevo in te” disse la donna.
    “Ho eliminato chi ha iniziato questa guerra? E' davvero lui? Ora Connor è al sicuro?” “Non solo lui. Il mondo, il futuro è ora al sicuro. Ed è solo merito tuo, hai riportato le cose al loro posto. Ora il destino può compiersi, come avrebbe dovuto fare da sempre. Come era stato scritto secoli e secoli fa.” “Io e Connor siamo liberi”.
    “liberi di vivere? si.”


    Buffy continuò a sorridere. Da dove avrebbe iniziato? Avrebbe potuto riniziare da dove aveva lasciato tutto e tutti per seguire quell'ordine? Chi e cosa aveva lasciato infondo..? Era persa nei suoi pensieri quando capì che la donna aveva ancora da dirle qualcosa.


    Più di due anni prima.
    Buffy giaceva contro il corpo nudo di Spike. Non le sembrava vero che tutto quello che stava succedendo tra lei e Spike, le fosse così indispensabile. Lui era l'unico che poteva raccogliere le sue paure, le sue ansie riguardo a sé stessa in quei giorni. Lui non l'avrebbe mai guardata come se fosse un mostro, una specie di zombie. Lei era viva, ma dentro di lei, con il suo ritorno, qualcosa era cambiato. Ed era spaventata per questo, ma stare tra le braccia di Spike, annullava tutto. Stare con qualcuno che non avrebbe smesso di desiderarla e amarla nel caso in lei si fosse definitivamente svegliato altro oltre alla sua anima, la faceva stare serena e più tranquilla.
    Non era iniziata come relazione d'amore, né lo era diventata. Era più che altro un esigenza incontrollabile, che veniva affiancata da un grande affetto reciproco. Lei non lo vedeva più come un semplice vampiro con chip, ma era diventato un amico, aveva protetto lui Dawn durante la sua morte, e aveva protetto anche tutti gli altri suoi amici. Come poteva non aver cambiato il suo giudizio?
    Il suo capo era appoggiato sul braccio di lui. Lui la stava osservando. La vedeva pensierosa.
    “A che pensi?” Lei interruppe i suoi pensieri per guardarlo negli occhi. “Pensavo a me. Sono così diversa da prima...” “Io non direi diversa. Sei sempre la stessa Buffy, con qualche potere in più” “Spike se questi miei poteri fossero..:” “Ehi, non ci pensare neanche. Non c'è nulla di malvagio in te. Sei sempre la stessa magnifica cacciatrice. E non devi aver paura di te.” “Il tuo chip non funziona più con me! Questo vuol dire che sono cambiata” “No, questo vuol dire che qualcuno ha premiato il tuo coraggio, dandoti poteri che ti renderanno invincibile, di fronte a qualsiasi nemico.”
    Lei sorrise. Lui era l'unico che aveva quella capacità di tranquillizzarla ormai. Era importante per lei, per la sua sanità mentale. Era il suo confidente.
    “Angel mi ha chiamata ieri sera” “Cosa voleva quello?” “Ha saputo che sono tornata, da Willow credo. Mi ha chiesto di incontrarlo, in un posto a metà strada da Los Angeles e Sunnydale. “ “Tu che hai detto?” “Che non volevo.” “Perchè?” Silenzio. “Perchè lo sai. Non posso perdonarlo, per aver rovinato il mio futuro.” Silenzio. “E poi non mi andava di vederlo. Preferisco stare qui con te.”
    Lei lo guardò. Fu felice di vederlo felice per quella intima confessione. “Spike, ti ho già detto grazie per le rose bianche?” Spike, capì subito. “Il fatto che sei qui, viva contro la mia pelle, è più di qualsiasi grazie.” Lei sorrise ancora una volta e posò le sue labbra sulle sue.


    Capitolo 3
    Circa 6 mesi dopo la scomparsa di Buffy, e il rapimento di Connor.

    Sunnydale

    Lotta troppo pericolosa per un vampiro e due streghe. Non potevano più resistere.
    Non potevano correre rischi, non potevano commettere un errore. Era estremamente difficile in tre, se uno di loro avesse compiuto un passo falso, sarebbe morto. E con lui si sarebbe scatenato un inferno in quella città. Da quando Buffy si era volatilizzata, le cose erano diventate difficili da contrastare. Ormai Spike era diventato i muscoli, Willow e Tara la mente 'magica' del gruppo.
    Al loro fianco, ma di ben poco aiuto concreto, Xander Down e Anya, che comunque non avevano mai lasciato il fianco degli amici dopo la scomparsa della cacciatrice.
    Erano trascorsi più di 6 mesi. Da quando Buffy era scomparsa, avevano fatto di tutto, tutto quel che loro potevano, per ritrovarla ma senza alcun successo. Buffy sembrava sparita nel nulla.
    E la notizia si era sparsa per la città, e i demoni erano diventati assidui abitanti della bocca dell'inferno. E questo demone era troppo potente per loro. Da soli non ce la avrebbero fatta.

    Los Angeles

    “Angel Investigazioni, possiamo esserle utile... Willow? Ciao.. si si... Angel è qui... te lo passo!” Angel prese la cornetta. “Willow, Buffy sta bene? Che vuol dire... … come non è per questo che hai chiamato? Torquss, si lo conosco... ok. Mi spiegherai tutto appena arrivati!” ripose la cornetta e guardò il suo gruppo di lavoro: “Si va a Sunnydale.”

    Il gruppo della città degli angeli arrivò alla bocca dell'inferno verso la mezzanotte. Il tempo di scaricare i borsoni e bagagli alla magione e Angel era già di fronte a casa Summers. Non poteva più aspettare: doveva sapere.
    La notizia lo aveva colto in modo inaspettato. Buffy come poteva essere scomparsa nel nulla? Scappata, fuggita...?Willow non era stata molto chiara. Non era da Buffy però fuggire senza spiegazioni. Era già successo si, ma era stata cacciata dalla madre, non era stata una sua idea...come anni prima gli aveva confessato teneramente. Lui doveva sapere. E poi perché non era stato avvisato? Forse era appena successo. L'anima ripensò con dolore all'ultima volta che aveva sentito la sua stupenda voce:

    La risposta di lei fu rapida e fredda. Non aveva avuto neanche la possibilità di controbattere, che lei aveva già riagganciato. Angel rimase immobile per minuti che gli sembrarono secoli. Non aveva voluto vederlo, né aveva voluto parlagli. Era stato liquidato in pochi secondi dalla donna che amava. E non ne capiva il motivo. L'ultima volta che l'aveva vista, pochi mesi prima della morte di lei, non si era lasciati male. Anzi Angel poteva ancora sentire il sapore delle sue labbra sulle sue se solo chiudeva gli occhi. Quella notte aveva avuto la conferma che ancora l'amava, magari in un modo differente dai suoi 17 anni, ma comunque allora lui era ancora nel suo cuore. Eppure ora, dopo che è ritornata alla vita, lei non voleva vederlo. Perché?
    Dopo molti minuti, la cornetta scivolò insieme la sua mano verso il basso, finché non fu deposta al suo posto. Angel aveva ricevuto un colpo doloroso al cuore. Un colpo all'anima: Buffy non desiderava avere più nulla a che fare con lui. L'aveva persa ancora una volta. Per Sempre.



    Edited by SilviaLivre - 19/8/2010, 21:11
     
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  2. Crystall84
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    questa storia m piace davero tanto, Silvia sei proprio brava.
    complimenti.
    Cris.
     
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  3. SilviaLivre
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    Grazie. Cristal, la prossima volta puoi commentare anche su cutenews nel sito della fanfic... ^_^
    Mi fa piacerissimo che tu l'abbia letta e che ti sia piaciuta un po'. E se avete domande e richieste potete farle...pure.^^
    pensavo cmq di postare domani sera qualcosa... p.s. miraccomando anche a te... non vedo l'ora di leggere Ancient Prophecies...^^

    ho letto da vtheslayer che sembra una ff particolare... ^^ non so se ho scritto qualcosa di strano o diverso dal solito, però so che mi è uscita istintivamente...infatti il grosso l'ho scritto in una settimana, e ora sto scrivendo pian piano il finale e sto ulrimando i dettagli... come ho già detto 'l'ingrassa e ripulisci' di macchiavelli... ^^ E so anche un'altra cosa... presto ci sarà l'incontro tra B/A. Abbiate pazienza...

    _________

    Capitolo 4

    Angel aprì la porta. E quando entrò fu colto da ricordi e da un odore fin troppo familiare: Spike! Che ci faceva in quella casa?Era ovunque...
    Angel si incamminò e salì le scale. Doveva vedere Buffy, non poteva credere che fosse scomparsa. Aprì la porta e quel che vide lo lasciò senza fiato. La stanza era diversa. L'ultima volta che l'aveva vista poteva ritrovare Buffy in ogni oggetto, in ogni mobile. Quella stanza invece raccontava tanto, delle stessa persona che lui conosceva e che aveva amato, ma in modo totalmente differente. Tende scure avevano sostituito quelle candide di un tempo. La stanza era al buio, anche di giorno sarebbe stata al buio. Perchè mai Buffy avrebbe dovuto spegnere la luce attorno a sé?
    “Non le piaceva più” -disse una voce alle sue spalle- “la luce. Dopo il suo ritorno, diceva che preferiva la penombra”
    “Spike!!” urlò più del dovuto Angel. “Angel” silenzio “Bè ora che abbiamo fatto le presentazioni potremmo scendere a discutere del demonio che ti ha portato qui”
    “Perchè sei qui?”
    “Perchè ci vivo?”
    “Cosa, tu vivi a casa di Buffy?”
    “Nel seminterrato. Dopo che Buffy è scomparsa sono rimasto qui, per proteggere Down”
    “Cosa le è successo?” “Di sicuro non lo saprai da me”

    Quello che aveva saputo lo aveva sconvolto. Buffy era cambiata dopo il suo ritorno sulla terra, non sorrideva, sembrava non avere emozioni. Nascondeva ciò che le stava accadendo, nascondeva nuovi poteri. Willow lo aveva informata su tutto, anche con imbarazzo della relazione clandestina di Buffy e Spike, non poteva credere che Buffy avesse fatto sesso con Spike. Ma ancor peggio: come è possibile che Buffy non avesse più sorriso dal suo ritorno? O mostrato alcun tipo di emozione? Non poteva non immaginarla felice o sorridente, lei che era stata sempre così viva.

    “Voglio parlarti” “Bè io non ho nulla da dirti, quindi preferirei non sentirei più la tua voce.” “Spike piantala. Sto cercando di controllarmi dall'impalettarti qui e subito, quindi non rendermi le cose più difficili... o aspetta forse è meglio di si, continua continua” Spike si sedette su quello che doveva essere il suo letto singolo nel seminterrato e lo fissò. “Che cosa vuoi sapere di lei?” “Che cosa è successo? Perchè...?” “Nulla di sconvolgente, era solo una Buffy meno serena.” “che intendi?” “Una parte di lei, non avrebbe mai voluto lasciare il posto dopo si trovava da morta, e quella stessa parte non era molto grata ai suoi amici. Ma lo stava accettando ...” “Era in paradiso, vero?” “lei crede di si... non lo chiamava con quel nome, ma diceva di stare bene lì” “E i poteri?” “Era quello che più la spaventava... pensava che erano una punizione. Ma io non l'ho mai pensato...”... “Lei non ti ha amato.” Angel non poteva più ascoltare, quelle verità erano troppo pesanti per la sua anima. La frase pronunciata al vampiro era la sola vendetta che poteva prendersi. Ma non poteva essere l'ultima frase di quel discorso, pensò Spike. "Bè almeno non le ho tolto la vita!" Angel si fermò a quelle parole. Che voleva dire? Lui non le aveva tolto la vita. Cercò spiegazione attraverso il suo volto, ma Spike si era girato e gli dava le spalle. E Angel non voleva dargliela vinta. Usci a prendere un po' d'aria.

    Erano ore che forse sedeva sulla poltrona di fronte al letto di Buffy. Tutto quello che più desiderava era ritrovarla. Ma non poteva. L'avevano già cercata senza alcun risultato. E lui si trovava lì ancora una volta impotente di fronte al pericolo che vivevano le persone che più aveva amato nella sua vita, suo figlio e la sua anima gemella. E se lei era lontana, chi sa dove, lui non poteva che sperare che fosse serena, decisa a vivere. Ma per lui nulla sarebbe più servito, non avrebbe più potuto vivere. Avrebbe solo continuato a esistere.

    Due giorni dopo, il demone era sconfitto e con lui una qualche dozzina di altri demoni inferiori. Loro, tutti salvi: Il lavoro di squadra funziona. Il gruppo di Los Angeles ritornò quasi subito a casa. Tutti i borsoni vennero ricargati in macchina, e tutto sembrava uguale alla partenza. Ma una cosa era differente, un cuore era stato trafitto da un altro colpo. Due colpi all'anima erano troppo anche per un vampiro di 250 anni.

    Capitolo 5

    La donna non accennava ad andarsene. Buffy era incuriosita. Cosa voleva ancora da lei?
    “Non è tutto!”
    “Che vuoi dire?” chiese, ma non ebbe paura.
    “Ci sono altre cose che devi sapere. Riguardo alla tua ricompensa.”
    “Voglio solo ritornare a casa con mio figlio”
    “Lo so, ma c'è qualcun altro che tuo figlio deve conoscere... il padre”
    “avevi detto ...”
    “In quel momento non era necessario che lo sapessi.”
    “Come lo troverò?”
    “Appena raggiungerai tuo figlio, tutto accadrà da solo. Dovrai solo volerlo.”
    “Sarò da lui?”
    “Si e dovrai spiegarli ogni cosa. E dovrai usare calma... non saranno facili le settimane che verranno, troppe verità verranno a galla.”
    “Non mi importa di questo. Qualsiasi cosa, in qualunque luogo, basta che io stia con Connor”
    Buffy fece per incamminarsi ma fu fermata.
    “Ah. Verrà anche il giorno in cui scoprirai la tua ricompensa. Non dubitare.”
    Buffy fu tentata di chiedere maggiori informazioni, ma non le importava. Ora doveva solo raggiungere Connor. Non che ci fosse fretta, perchè era in mani sicure, ma aveva voglia di riabbracciare il suo piccolo ometto. Raggiunta la radura che ore prima l'aveva vista arrivare si bloccò. Strinse con una mano la lacrima di smeraldo che aveva al collo e un aurea verde stellata l'avvolse. Ecco che era giunta da Connor, che dormiva serenamente, e dal suo unico alleato in quella battaglia.
    “Ehi, Buff. Lo sapevo che avresti vinto contro quel miserabile”
    Due braccia possenti l'avvolsero come facevano ormai da qualche tempo. E un lungo bacio appassionato le fece perdere la ragione. Si lasciò a lui, che la possedette su vecchi tappeti deposti sul terreno di quella caverna.

    “Devo andare. Devo raggiungere il padre e informarlo di tutto.” disse mentre si rivestiva.
    “Aspetta un altro po'.” Le disse l'uomo con fare suadente, senza celare le sue intenzioni.
    “Vorrei,ma Connor deve incontrarlo. è giusto cosi. Devo andare, da solo. Ti chiamo io, quando puoi raggiungermi, penso tra qualche giorno.” “Ok. Io organizzerò le cose che ti serviranno quando arriverai là” “Grazie.”
    Buffy prese in braccio il piccolo, che aveva fino ad allora dormito nel suo lettino, incredibile che non si fosse svegliato con i suoi numerosi gemiti. Continuò a dormire anche quando la madre arrivò dal padre, ignaro di tutto.

    Capitolo 6

    Los Angeles
    Erano trascorsi circa 12 mesi dal loro ritorno da Sunnydale. Quasi un anno da quando il suo cuore aveva ricevuto un ulteriore batosta: da quando aveva saputo della scomparsa dell'unica donna che aveva amato in tutta la sua vita. Era rimasto in contatto con Willow, lo aveva informato di tutte le possibilità che vagliano per ritrovare Buffy, spesso aveva anche aiutato, ma tutto era stato inutile. In lui tutto era consapevole di averla persa per sempre, proprio come Connor.
    A volte si chiedeva se aveva fatto la scelta giusta. In entrambe le occasioni che il destino gli aveva offerto. Aveva fatto bene a lasciare Sunnydale, a lasciare lei? Prima del morso, lui si era convinto che non avrebbe mai potuto vivere senza di lei, ma dopo il morso, si era convinto che lui per lei fosse solo un pericolo. Eppure era stato un dio a spezzarle la vita, e lei non aveva potuto vivere la vita che lui aveva desiderato per lei. Come poteva affrontare questo senso di colpa? Lui non era stato al suo fianco per combattere. E se fosse rimasto umano quel giorno? Che vita avrebbero avuto? Glory sarebbe riuscita nel suo intento? Sarebbero morti insieme? Non ci sarebbe stato Connor, o sarebbe stato suo e di Buffy? Un figlio loro? Mille domande lo tormentavano da mesi e mesi. E un solo modo esisteva, per lui ormai, per smettere di pensare e per non soffocare nel dolore...

    Era steso nel suo letto, a riflettere. Si sentiva in colpa.
    Una donna mora era stesa al suo fianco, anch'essa era nuda e riposava dopo la stanchezza dell'amore. Cordelia. Era lì, l'aveva sentita viva contro di sé. Ed era esploso dentro di lei. Ma ora dopo il sesso, pensava a Buffy. Per questo si sentiva in colpa con Cordelia. E si sentiva in colpa con Buffy perchè possedeva Cordelia, ogni notte, da circa un mese.
    Non aveva progettato o sperato in una nuova relazione. E non l'aveva cercata, né con Cordy né con nessun'altra. Era solo successo. E si era accorta che le voleva bene. Non aveva il coraggio di usare la parola amore, non più. Il suo cuore non avrebbe retto. Ma Cordelia, ormai era importante per lui.
    Se ho perso un amore, per un mio sbaglio, perchè devo ricadere nello stesso errore e non poter vivere un sentimento sincero?
    La sua coscienza urlò, o forse era il suo demone. Angel non sapeva da dove provenissero quelle parole, ma nel silenzio della stanze, gli parvero reali. Tu le avevi promesso che sarebbe stato per sempre. 'Buffy perdonami' E questa volta fu l'anima a parlare.

    Tu, il mio colpo all'anima>>



    Edited by SilviaLivre - 19/8/2010, 21:14
     
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    Posto qui il capitolo 7
    Miraccomando prima di leggere questo leggete gli altri sul sito.

    Il piccolo dormiva tra le sue braccia. Con il capo appoggiato sulla sua spalla, sembrava aver trovato il giaciglio ideale. Buffy aveva chiuso gli occhi per tutto l'istantaneo viaggio. Ora, era terminato ed era giunta a destinazione. La prima cose che vide la fece rimanere senza parole: Angel, era di fronte a lei. Lontano circa 4 metri, di fianco a una poltrona rotonda blu. Era anch'egli esterrefatto. Un colpo al cuore. Angel avanzò di un passo. Lo sguardo allibito passò da Buffy al bambino, dal bambino a Buffy. Possibile? Era possibile che il suo grande amore fosse appena apparso davanti alla porta con suo figlio in braccio? Eppure l'avrebbe giurato: stava succedendo. Un sogno? Una visione?
    Corse, o forse volò? Ma la raggiunse. E l'abbracciò. E constatò che era reale. Era viva e aveva in braccio suo figlio. Angel non poteva dire quanto era durato quell'abbraccio, ma quando si staccò da lei, vide le sue lacrime, e con la bocca assaporò le proprie.
    Angel non riusciva a credere a ciò che vedeva. Gli sembrava impossibile. E Buffy gli sembrava sorpresa quanto lui. “Come è possibile? Cosa è successo?”
    Buffy gli rivolse un sorriso. Dio quanto era diventata bella, era magnifica. “Bè se mi fai accomodare e mi offri qualcosa da bere, possiamo parlare.”
    “Si oddio scusami Che maleducato. Vieni” “ Dove posso sistemare Connor?” Angel si bloccò sentendo quella parola. Lei aveva pronunciato il nome di suo figlio, nessuno aveva mai pronunciato quel nome più dolcemente di come avesse fatto lei ora. Fu Angel a sorridere ora.

    Angel versava il liquido nero bollente dentro la grande tazza rosa. “Grazie” disse la suo nuova ospite. Buffy alzò la tazza verso la bocca e fece scivolare il caffè nella sua bocca, assaporandolo come nettare. “Mmm... Era da così tanto tempo che non bevevo caffè”
    Erano stati lì per quasi 5 minuti, a guardarsi in attesa che il caffè fosse pronto, dopo che avevano sistemato Connor su un divano nell'hall. Nessuno aveva parlato, ma si erano guardati. Bè in realtà Buffy aveva osservato anche quel posto. Non l'aveva mai visto, sembrava un albergo? A Angel erano sempre piaciuti i posti grandi, pensò.
    Angel l'aveva osservata mentre posava il proprio figlio su un giaciglio più comodo delle sue braccia. Era bellissima con in braccio un bambino. Angel non aveva potuto frenarsi: aveva sfiorato le sue mani, e aveva sfiorato il volto del figlio, come non faceva da più di 2 anni ormai. Una leggera carezza. Avrebbe voluto stringerlo a sé, per sentire il battito del cuore, il suo respiro, ma il bambino stava riposando, e non voleva turbare il suo riposo. Prima doveva sapere quello che era successo. Il suo cuore gioì, sicuro che ora avrebbe avuto un futuro intero per coccolare il figlio.

    E ora era lì, con Buffy che beveva il suo caffè. Erano ai due lati del bancone. Buffy era seduta sullo sgabello e le gambe erano accavallate. Quando si era seduta aveva avuto modo di osservare il modo in cui era vestita, e si, doveva ammettere, le sue gambe. Portava un vestito semplice, ma molto corto, e molto stretto. La gonna, l'unica parte più morbida di quel vestito, le lasciava scoperta più di metà delle cosce e ora che era seduta le gambe erano scoperte quasi per intero. Non era certo di come fosse la parte superiore del vestito, in quanto sopra portava una pseudo maglietta dello stesso colore. Erano vestiti diversi, strani, come se provenissero da un altro pianeta. E al collo aveva una gemma, sembrava uno smeraldo, era a forma di lacrima e sembrava molto preziosa.

    “Quindi è qui che lavori?” Fu Buffy la prima a parlare, distogliendo Angel dalle sue riflessioni.
    “Si. Si. Lavoro e abito qui.” “Da solo?O Wesltey lavora ancora per te?”
    “Si. Si. Siamo in cinque. Tu conosci Cordelia e Westley. Gli altri te li presenterò”
    “Non sono qui?” “No, loro sono fuori per un incontro di lavoro, raccolgono informazioni. E' giorno e io non posso...” “ Si, certo lo ricordo.” Buffy si interruppe un attimo “Non avevo fatto caso che fosse giorno. Da dove vengo io era sera. Bè, siamo soli così possiamo parlare” “Buffy cosa è successo, perchè sei scomparsa? Come è possibile che tu sia qui con mio figlio?” “Perchè ti dispiace?” Angel fu sorpreso da quella domanda. Buffy appariva tranquilla, mentre lui era in ansia. Il non sapere lo stava uccidendo. Turbato. Era turbato? No, Buffy aveva ragione. “No, non mi dispiace per niente”.

    Capitolo 8

    “Vuoi chiamare Sunnydale per informare tutti che stai bene?” “No. Preferisco andarli a trovare di persona, al telefono gli farei venire un infarto...” disse Buffy ridendo. Angel non pottete resistere dal ridere. Era incredibile. Non aveva saputo ancora nulla, Buffy non gli aveva ancora spiegato nulla. Eppure era sereno, dopo tanto tempo. Gli sembrava che la sua vita stesse percorrendo la strada giusta. Si da quella mattina tutto sembrava diverso. Da quando era arrivata lei. Le aveva preso la mano sopra il bancone, e stava per chiederle di raccontarle tutto ma la porta che si aprì e il suono di una voce lo fece fermare.“Cosa succede qui?”

    Era scesa dalla macchina con gli altri suoi colleghi. Stavano entrando tutti all'hotel quando quello che vide le fece sfoderare la sua gelosia. Angel, il suo Angel stava ridendo con una donna bionda, le teneva una mano con troppa familiarità per i suoi gusti. Una donna che oltretutto non sembrava aver alcun pudore visto che indossava quell'indecente vestito, che lasciava in mostra tutto il corpo. Ma quando la donna voltò il viso verso l'entrata e verso la sua voce, Cordelia non credette a ciò che vedeva. Buffy era lì. Buffy era viva ed era tornata.
    “Cordelia, Westley. Ciao” “Buffy.O mio dio... Ciao. ... E' incredibile!Sei qui?Quando sei arrivata?”chiedette l'inglese. “Questa mattina. Mi fa piacere rivederti Wesltey”
    Angel superò il bancone e si diresse verso i suoi amici. “E non è arrivata sola...” Angel si scostò leggermente, in modo che i suoi amici potessero vedere il piccolo che dormiva sulla poltrona, che Angel aveva coperto con la sua figura quando era avanzato verso di loro. “Un bambino...?”disse Fred. Cordelia guardò il piccolo, guardò Angel e dal volto ingentilito del compagno capì chi era davvero quel piccolo. “Connor” ripeté verso il compagno.
    Tra le domande e le sorprese delle notizie, una donna si gettò al collo del vampiro dandogli un bacio a fior di labbra tra le lacrime. Un'altra donna a qualche metro di distanza ancora seduta allo sgabello, sentì dentro qualcosa muoversi. Sentì un colpo al cuore, e avrebbe giurato di aver sentito il suo cuore perdere un battito. Cordelia fu la prima che si incamminò verso il piccolo. Ma questa volta fu Buffy a muoversi. In un secondo era tra il bambino e la donna bruna. “Buffy, che fai?”
    “Connor deve riposare, non lo svegliare!” Aveva detto le parole il più tranquillamente possibile, ma non era certa di esserci riuscita in pieno. “Cordelia, Buffy ha ragione, anch'io vorrei parlagli e abbracciarlo, ma ci sarà tempo!” Angel aveva capito la situazione? Aveva notato il suo astio nella sua voce? Buffy non avrebbe saputo dirlo. Le cose erano cambiate fin troppo per i suoi gusti, pensò.
    “Ci puoi dire cosa è successo”“Connor è un vero dormiglione, ma è meglio non alzare troppo le nostre voci” disse Buffy cercando di prendere tempo. Non le andava ora che quel gruppo le facesse troppe domande. L'unica persona che conosceva veramente era Angel, il resto del gruppo erano estranei per lei. “Buffy, te la senti?” “Veramente avrei anch'io bisogno di tempo per riposare... è tutto troppo complicato. E poi vorrei parlartene da sola. Ci sono alcune cose che vorrei spiegarti in privato” rispose Buffy a Angel, che annuì capendo. Sebbene fosse magnificamente in forma, si vedeva che doveva da poco avuto uno scontro con qualcuno. E lo aveva fatto per salvare suo figlio, pensò. Potrà mai ripagarla per questo? “Non esiste un privato, cara. Qui siamo un gruppo. E quello che sa Angel o quello che qualcuno gli vuole dire, lo deve dire anche a noi... Siamo un gruppo. E io e Angel siamo una coppia ormai. Lo sapremo comunque, Angel ce lo dirà” “Cordelia... per favore!” Ma Angel non era riuscita a interromperla prima che confessasse a Buffy la loro relazione. Non avrebbe mai voluto che Buffy lo sapesse in quel modo, e con quel tono. Buffy si mantenne impassibile, in fondo aveva già avuto la conferma da quel bacio a stampo di poco fa. E voleva rispondere ma una tenera voce, la fece desistere... “Ma-Ma. Ma-Ma?” Il suo piccolo Connor era stato svegliato da quella stupida.


    Capitolo 9

    Tutti erano rimasti ammutoliti. Connor aveva chiamato Mamma Buffy. Lei si era precipitata da lui, che l'aveva abbracciata intensamente. Si erano scambiati qualche parola sottovoce, il piccolo aveva annuito e Buffy ora aveva spinto tutti nell'ufficio di Angel per evitare che il piccolo evidentemente sentisse qualcosa che lei intendeva dire.
    Chiusa la porta dell'ufficio e giratasi Buffy vedeva volti perplessi e un volto incavolato, quello di Cordelia. “Per quale motivo il figlio di Angel ti ha chiamata Mamma?” “Forse perchè è quello che sono?” “Tu non sei sua madre!” “Senti, Cordelia, sono stanca. Sono appena ritornata in questa dimensione e l'ultima cosa che voglio è sentire le tue urla. Sono stata mandata a salvare Connor, sono stata con lui più di 2 anni per salvarlo, per proteggerlo e amarlo. Mi chiama mamma perchè sono sua madre. E questa cosa non cambierà, quindi vedi di metterti l'anima in pace.” “E' prima di tutto mio figlio, Buffy!” alla frase Buffy rise. “Lo trovi divertente?” Buffy fece un passo verso di lui, guardandolo dritto negli occhi “Il ruolo di un genitore è proteggere, Angel. Un compito che tu non hai saputo fare. E a cui non hai saputo rimediare. Io invece si. Io l'ho fatto! Ho protetto io tuo figlio. Io ho sacrificato la mia vita per lui, non tu. Quindi sta zitto e ringrazia il cielo che io sia intervenuta.” Buffy era esplosa. Forse aveva urlato? Connor l'aveva sentita? Cercando di recuperare la calma continuò “io e Connor usciamo, ma saremo di ritorno per la sera.” Angel era rimasto senza parole. “Dove andate?” chiese il ragazzo di colore, di cui non conosceva neanche il nome. “Devo sistemare alcune cose e devo parlare con mio figlio!" Osservò di nuovo i volti. “Magari al nostro ritorno, faremo anche le presentazioni” Stava per uscire quando un braccio teso la bloccò. Gunn sporgeva le chiavi dell'auto. Buffy le prese e procedette. Dalla porta aperta poterono vedere i movimenti della cacciatrice. Il piccolo sembrava amarla molto. Un minuto e la porta si era già chiusa.

    Erano le 18.25. Buffy era uscita dall'hotel alle 11.15. A Angel parve un eternità. Era rimasto per tutte quelle ore in silenzio, seduto sul suo letto. Buffy aveva ragione. Lui non era riuscito a proteggerlo, gli era stato portato via. E doveva solo ringraziare Buffy se oggi aveva potuto accarezzare il volto di suo figlio, lui non aveva avuto alcun merito. Cordelia era salita da lui, per parlargli, ma subito aveva capito che lui non voleva confidarsi, non quel giorno. Le aveva solo chiesto di essere solo quando sarebbe tornata. Era uscita e lui era ritornato a riflettere, tenendo sempre l'orecchio teso in cerca di lei, del suo ritorno.

    L'auto nera entrò nel viale alle 18.40. Angel lo sentì appena svoltò. Era tornata. Era tornata davvero.
    Il piccolo e la donna che si erano allontanati ore prima, erano diversi dalla donna e dal piccolo che ora erano arrivati. Non diversi nell'essere, ma nell'aspetto e nell'umore. Due volti raggianti e pacchi e borse dello shopping fecero l'ingresso alla Angel Investigazioni. Angel la vedeva. Aveva in dosso abiti, accessori e scarpe nuove e sembrava averne comprati molti per sé e per il figlio. Buffy ancora sorrideva quando lo vide di fronte a sé. E non smise.
    Il sorriso lo fece ben sperare. E si avvicinò a lei. “Lascia che ti aiuti con i pacchi” Buffy passò i propri e anche la borsa che il piccolo si era convinto di riuscire a portare, troppo grande però per la sua taglia. “Ce ne sono altri in macchina” E Angel accettò l'invito a scaricare la macchina lieto di poterla aiutare. Dovette fare 3 viaggi, Buffy sembrava aver svaligiato decine di negozi. Quando ebbe finito si chiese dove fosse, quando una risata gli fece capire dove doveva cercare. Entrato in cucina vide Buffy che apriva e chiudeva ante e frigo per sistemare le provviste che aveva comprato quel pomeriggio. Con pochi passi indecisi si avvicinò e decise di accomodarsi di fianco al piccolo, che la madre aveva fatto sedere sul bancone, affinché potesse vederla.
    Una volta seduto, il piccolo parlò. “Dove sono amici?” “Gli ho chiesto di lasciarci soli. Volevo poter stare con te e la tua mamma da soli una volta rientrati” rispose Angel passando lo sguardo dalla donna al piccolo e viceversa. Ma sembrava che Buffy non lo stesse ascoltando, continuava a sistemare la spesa. “Ma-ma me lo ha detto!” “Che cosa?” chiese Angel genuinamente curioso. “Che sei il mio papà.” Bum-Bum Era un colpo al cuore? Al vampiro parve davvero di averlo sentito. “Ma tu vuoi?” “Cosa?” “Essere mio papà.” “ Oh, Connor si...” Un abbraccio. Finalmente poteva stringere il figlio sul suo petto, vicino al suo cuore. Dio, stava sognando? Non avrebbe saputo dirlo? Occhi grigi lucidi osservavano, intanto, la scena da vicino.

    Era quasi un ora che Angel sistemava i giocattoli nuovi di Connor nella sua nuova cameretta a fianco a quella di Angel. Buffy non aveva dimenticato di comprare nulla. Ovviamente i giocattoli erano stati sistemati negli scaffali solo dopo averli aperti e aver giocato un po'. Connor si entusiasma a ogni nuovo gioco. Angel e Connor per la prima volta stavano giocando insieme.
    Buffy gli aveva convinti ad andare ad occuparsi delle compere mentre lei si occupava della cena. E così Angel aveva portato tutto al piano superiore. Angel aveva notato che Buffy non aveva pensato solo al piccolo, ma anche a sé. Non si era limitata a comprare quel vestito fiorato che indossava. Una volta finiti i giocattoli e sistemati i vestiti del piccolo, padre e figlio si erano spostati in un'altra stanza, un po' più in la di quella di Connor e Angel. Angel aveva cercato di creare un nuovo gioco per il piccolo 'sistemare le cose di mamma nella stanza' e a quanto pare al piccolo non dispiaceva. Angel aveva dato borse con vestiti, scarpe e gioielli al piccolo, mentre aveva tenuto per sé le borse dell'intimo e i trucchi. Aperto il secondo sacchetto pieno zeppo di completi intimi, come il primo, Angel non credette ai suoi occhi. Non credeva di poter rimanere ancora più stupefatto. Più scioccato, di come era rimasto dal primo sacchetto d'intimo. Non era mai stato un grande ammiratore dell'intimo femminile da quando era un vampiro. Angelus pensava che il 99% delle volte facesse solo perdere tempo. Liam invece aveva sempre assaporato gli attimi seducenti donati dal denudare una donna. Lui, lui non si era mai soffermato a pensarci. Con Buffy non aveva avuto alcuna importanza, solo l'amore era stato importante. E con Cordelia... Cordelia non indossava intimo così...
    “Non si abbina con i tuoi occhi, è meglio quello color carne.”
    Angel si girò di scatto. Buffy era appoggiata all'ingresso della stanza con un volto divertito. Ci volle qualche secondo perchè Angel capisse le sue parole. Appena però riprese a percepire la consistenza del tessuto nella sua mano, si sentì in imbarazzo. Angel aveva un micro perizoma rosso nella sua mano destra. “Scusa. Io e Connor stavamo sistemando le tue cose.” “Tranquillo. Connor, vai a lavarti le mani. E' pronta la cena.”

    Capitolo 10

    Il piccolo aveva lasciato la stanza come voleva la madre, e su indicazioni del padre, era ritornato nel bagno di Angel, dove era già stato quella sera al suo ritorno dalla passeggiata.
    “Cos'è questa stanza?” “E' la tua.” Buffy non capì. Angel tremò. Buffy non aveva fatto accenno a rimanere pensò, ma non poteva voler tornare a Sunnydale. Tremò. Lei non avrebbe lasciato Connor a km di distanza. Tremò. “ Buffy, ti prego. Rimani. Questa è la stanza più bella dell'hotel. Pomeriggio mentre eri via l'ho fatta sistemare. Fred e Gunn hanno pulito tutto. Il bagno è a posto. Manca solo la tenda della doccia. Ma la compreremo... non lasciarmi ora, non portare via Connor.” Tremò ancora. Buffy capì. “Angel, no. Io non voglio lasciare Los Angeles.” esultò. “intendevo. Non pensavo che tu mi volessi qui. Pensavo che io e Connor fossimo andati in un posto qui vicino.” “NO... No...qui c'è tanto di quel posto e Connor ha bisogno di entrambi... Cosa ti fa pensare che io non voglia mio figlio e te qui?” “Cordelia” Angel capì. “Insomma probabilmente lei vuole Connor, ma non me qui. E non volevo crearti problemi.” “ Buffy, tu e Connor siete più che benvenuti qui. Io ti devo la vita. Ti devo mio figlio.” Due sorrisi sfiorarono i due volti.
    “Lavate...” disse un bambino alla porta, mentre mostrava ai due genitori le piccole mani pulite.

    Erano una famiglia seduti a tavola per la cena. Tutto normale se non fosse che quella era la loro prima cena. Buffy aveva preparato un piatto delizioso, una pasta italiana. E sul banco era già pronto il secondo, anch'esso sembrava squisito. “Mi dispiace di aver fatto tardi.” “Cosa?” “Mi dispiace di essere rientrata tardi, non volevo stare via così tante ore. Ma io e Connor ci siamo distratti...e abbiamo perso tempo” “Certo immagino...” “Connor ha voluto fermarsi a prendere un gelato, e prima di comprarne uno ha voluto assaggiare più volte tutti i gusti!” Angel guardò il figlio che annuiva tra una penna e l'altra. “Gli ho detto che era solo per oggi. Perchè non si mangiano dolci prima di cena.” continuò guardando il figlio, che annuiva. “Ma oggi era un giorno speciale andava bene fare un eccezione”
    Angel non poteva che essere d'accordo.

    “Connor sono già passate le otto devi andare a dormire.” disse Buffy.
    “no... un minuto. volio stare ancora con te e mama” Chiese il piccolo supplicante al padre. Angel non sapeva cosa dire. Voleva stare più tempo con il piccolo, ma non voleva incrinare di nuovo l'equilibrio con Buffy. Per fortuna Buffy venne in suo aiuto, notando l'indecisione. “Facciamo così. Perchè non ti fai portare da papà a fare il bagno, e non ti fai rimboccare da lui le coperte. “ Il bimbo si illuminò.
    “E mi racconterai una storia?” “Quella che vuoi.”

    Il piccolo chiuse gli occhi alle 9.30 passate. Un po' tardi per un bimbo di poco più di 2 anni e mezzo, pensò Angel. Ma era un bimbo così carico di energie che non aveva potuto fare a meno di divertirsi con lui nella vasca e non aveva non potuto cedere ai bis di storie. I tre porcellini avevano avuto 4 porcellini in più come fratelli, diventando 'i 7 porcellini'. Il tempo era trascorso così velocemente, ma pensò che quella era solo la prima sera, il primo bagno, la prima buona notte di una lunga serie.
    Buffy in tutto quel tempo cosa aveva fatto?

    Prima di bussare alla sua porta, per evitare di disturbarla era risceso, per cercarla. Ma non c'era. Tutto era però stato perfettamente sistemato. I piatti erano stati sparecchiati e lavati. Lei doveva quindi essersi ritirata nelle sue camere per riposare.
    Angel fece le scale di corsa, soltanto da due a due gli scalini. Superò la propria e la camera di Connor e occupò lo spazio che lo divideva dalla camera di Buffy velocemente. Bussò piano. Se dormiva non voleva svegliarla. Nessuna risposta. Non si trovava nella sua camera? Angel aprì dolcemente la porta, e notò subito che il letto era intatto. Le buste e i pacchi che qualche ora prima erano stati lasciati lì per andare a cena erano stati tolti. Buffy doveva aver sistemato la stanza e tutte le sue cose. Ma lei dov'era? Gli bastò fare due passi all'interno della stanza per avere una visione di lei. Angel fu grato al cielo che quella doccia non avesse la tenda!
    Al di là della porta del bagno, socchiusa, Buffy era intenta a insaponarsi il corpo. Gli dava le spalle per tre quarti e offriva ingenuamente a Angel la vista del suo corpo perfetto. Una dea bionda. Buffy riaccese l'acqua e fece scorrere via il sapone che poco prima aveva spalmato su di sé. Lunghe carezze sensuali risvegliarono i suoi sensi. Dentro di sé una voce diceva di uscire da quella stanza per rispetto, ma il suo corpo si rifiutava di ascoltarla. Continuò a guardarla, mentre lo spazio nei suoi pantaloni si fece sempre più opprimente. Buffy non sembrava essersi accorta di nulla. Teneva gli occhi chiusi ed era intenta ad assaporare il calore proveniente dall'acqua. Uno odore l'avvolgeva, un profumo di cioccolata, probabilmente il bagno-doccia che Buffy stava usando, che non faceva altro che solleticare ancor più i suoi sensi maschili. Avrebbe voluto che quella visione durasse per sempre, ma gli scappò un gemito, e Buffy lo sentì.

    Angel sedeva sul letto di Buffy, con gli occhi rivolti in basso, come un bambino che stava per essere punito. Era lì immobile, dove Buffy gli aveva detto di andare e restare.
    “Angel” Alzò gli occhi per il richiamo e davanti a sé rivide quella dea che poco prima aveva lasciato nuda nel bagno. Ora però non era più nuda, indossava un asciugamano che la copriva. Non che così fosse meno seducente, ma era comunque diverso. “Buffy, mi dispiace. Ero venuto a parlarti, ma poi ti ho vista... e ...” “non importa. Tranquillo. Mi hai già visto nuda, non è un problema.” Si era aspettato urla e rimproveri, ma non fu così, e Angel ne gioì onestamente.
    “Di cosa volevi parlare?”




    Edited by SilviaLivre - 12/9/2010, 18:57
     
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  5. Janas.
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    mi mancano dei capitoli... entro domani conto di leggere tutto e prometto un commento ad ogni singolo cap... ho di nuovo la connessione stabile
    ...grazie Silvia :wub:
     
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  6. -Vera93-
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    anche a me mancano ancora dei capitoli, però da quelli che ho letto mi sembra davvero molto interessante!!!!!! l'inizio mi incuriosisce tantissimo, Connor è figlio di Buffy? promette bene
     
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  7. SilviaLivre
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    Ciao. Grazie.

    Buffy ha cresciuto Connor non sapendo chi fosse il padre, non sapendo nulla se non che era innocente. Lei lo ha amato come lo amerebbe una madre, l'ha protetto dai suoi numerosi nemici e lo ha accudito. Buffy non ne è geneticamente la madre, ma il piccolo vede in lei questo.

    Leggete tutti i cap e poi commentate. Janas mi fa sempre piacere sapere quello che pensi. Lo sai.

     
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  8. Janas.
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    ho lasciato un commento in ogni cap... qua posso dire qualcosa di più generale...

    e ora scoprire che "Buffy ha cresciuto Connor non sapendo chi fosse il padre" rende tutto molto molto più interessante. Bravissima Silvia
    ...e se Buffy ama Connor non sapendo chi sia il padre, quanto potrà amarlo quando invece saprà? :wub:

    Silvia... continua a scrivere :)

    ora sono troppo curiosa di sapere chi è il tipo che la chiama Buff
    è Spike? e Angelus? ma non può essere giusto? lei è in un altra dimensione

    Sono riuscita ad entrare nell'atmosfera del racconto, l'ho riletta tutta dal principio, perché io un po' mi perdo a leggerla spezzettata e forse questo non rende giustizia alla storia che invece è molto bella ed è molto particolare. Ci sono stati dei momenti molto intensi che mi sono piaciuti molto e anche nei momenti peggiori l'amore di Buffy e Angel era sempre presente. Non era l'amore per Buffy quello che abbiamo letto nel dialogo con Spike? e in quel letto con Cordelia, non vi è sembrato di vedere aleggiare il fantasma di Buffy, che offuscava con la sua luce la mora addormentata accanto ad Angel? e quell'ultima dolce e delicata carezza alle mani di lei e al viso di suo figlio, sono arrivati dritti al cuore. perché loro sono il "nostro colpo all'anima"

    grazie Silvia
     
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  9. SilviaLivre
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    per me è incredibile che voi apprezziate tanto quello che ho scritto... spero di non deludervi. L'abbraccio del 7° capitolo e la carezza, di cui hai parlato tu Janas, mi sono uscite da dentro da sole. E l'idea che voi potete visualizzarli realmente, come li vedo io... è magnifico.

    p.s. quando apriremo il nostro progetto, Janas, la inseriremo con un file unico...^^ come per altro anche la tua^^. Kiss.

    p.s. per l'uomo: non vi dico niente... come ho scritto nella tag della fanfic, non lo dico pubblicamente. ^^ Dovrete aspettare il 12 capitolo circa. Ma niente è come mai come sembra...

    Un bacio a tutte coloro che stanno leggendo la mia follia bangel.

     
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  10. SilviaLivre
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    Ho inserito l'immagine che avevo inserito ieri (o l'altro ieri) in alto alla sezione FANFICTIONS. L'ho fatto anche per TLYD. Volevo dirvi però che le immagini scelte dell'episodio Forever non sono casuali. Ma c'entrano con la mia storia. E spero che potrete apprezzarle di più quando avrò postato l'intera storia.
    Ho postato anche l'8 capitolo, e domani posterò il nono!

     
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  11. Janas.
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    belle le imm sia questa che quella di The Life You Deserve (di cui devo ancora leggere gli ultimi due cap)

    ...mentre ho letto l'ottavo di 'Tu, il mio colpo all'anima' e ho lasciato il mio solito commentino :P

    Angel... vai subito a lavarti la bocca, dopo il bacio di quella lì, :sick: non vorrai mica avvelenare Buffy e Connor ?

    ...scusate :wacko: il fatto è che la psico visionaria mi ispira simili bassezze... pernso che scriverò prima o poi una ff dove la farò morire fra atroci sofferenze e poi la trasformo in rospo

    ...sto già andando a telefonare a Willlow...bidibi bodibi bu image

    Silvia okkk aspetterò :) adoro la suspence
     
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  12. SilviaLivre
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    Grazie Janas sei un angelo.
    Ho anche postato il nuovo capitolo! Un bacio.
    Non vedo l'ora di leggere anche il tuo 6° mi hai reso troppo curiosa con quella ''consulenza''.

    Silvia

     
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  13. Janas.
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    letto anche il nono... spero di vedere il seguito prima di partire

    ...per la mia, prima delle vacane voglio postare almeno altri due cap
    kiss

    ps: quanti anni ha Connor? due? troppo teneriiiiii tutti e tre :wub:
     
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  14. SilviaLivre
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    non si capisce dalla fanfic...?? opps. scusate cmq ha più o meno due anni e mezzo. non ho fatto in modo che Connor gli fosse rapito dopo poco, ma dopo qualche mese. Dai se no povero Angel mio...

    ^^ Bacio

    p.s. mi scuserete anche se ho fatto diventare un po' chiaccherone anche se a due anni e mezzo soli...

    sto per postare il 10°
     
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  15. Janas.
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    si si capiva, ma pensavo a quel fatto che si cresce in fretta nelle altre dimensioni...poteva avere anche qualcosa tipo 5 anni :)
    ...cmq non so dove mettere il commento per il 12° e posto qui

    allora...Angel deve chiarire subito con qella la e troncare quella patetica farsa e poi non dirmi che Buffy è incinta? e se si di chi? no non può essere vero? :) e mò incontrerà quello la a Sunnydale? oh mammaaaa miaaa :D

    ...lo scoprirò al mio ritorno
    bravissima Silvia
    kiss
     
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40 replies since 18/7/2010, 13:02   568 views
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